Il mercato discografico italiano sta uscendo dalla crisi
L'anno scorso infatti si era chiuso con un modesto ma significativo +2%: il primo segnale di ripresa dopo undici anni di calo ininterrotto dovuto alla pirateria e alla crisi del cd.
La tendenza in positivo sembra dunque confermata dai dati diffusi dalla Fimi. A trainare la crescita è, come prevedibile, il settore del digitale. In particolare, a fronte anche di un calo del digital download, sono i servizi di streaming che vanno a compensare il declino del cd e degli altri supporti fisici (-2%).
Spotify, YouTube, Deezer e colleghi vedono addirittura raddoppiare il loro fatturato, passando dai 6,4 milioni di euro del primo semestre del 2013 ai 12,5 milioni attuali. Notevole è la netta crescita dei servizi premium: +134% e 5,6 milioni di euro di fatturato. E per la prima volta in Italia la fetta di mercato dello streaming supera quella del download.
Tuttavia, nonostante la sua crisi forse irreversibile, rimane ancora preponderante il mercato di cd e vinili, che vale ad oggi 30 milioni di euro contro i 23 dell'intero settore digitale. In particolare continua la sua crescita il "vecchio" vinile: quasi 100mila copie vendute nei primi sei mesi del 2014, il 36% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e una dignitosa quota del 2,6% del mercato discografico.