Un’Annalisa da riscoprire: Euforia
Lo abbiamo scritto e ribadito più volte: è ormai dall’autunno 2022 che Annalisa sta conoscendo la stagione più esaltante della sua carriera musicale, un macro-periodo fortunatissimo in cui tutto ciò che la cantautrice savonese tocca sembra potersi trasformare in oro e ottenere consensi tanto di pubblico, quanto di critica.
Tuttavia, anche lungo il corso dell’ultimo triennio, nonostante un percorso praticamente netto di successo in successo (da Bellissima a Storie brevi, passando per Disco Paradise e Mon Amour), qualcosa che ci siamo un po’ persi c’è.
Euforia di Annalisa, una canzone unica
Stiamo parlando di Euforia, quarto singolo tratto da E poi siamo finiti nel vortice, l’album campione di vendite che contiene un po’ tutte le ultime hit della cantante ex Amici di Maria De Filippi. Un brano uscito nel novembre del 2023, a metà strada tra Ragazza sola e Sinceramente, e che rappresenta senz’altro un caso particolare all’interno del repertorio dell’interprete ligure.
Tuttavia, nonostante le sue peculiarità, Euforia è stata seguita a breve distanza da una bomba come Sinceramente, prima presentata a Sanremo (finendo sul podio finale della kermesse) e poi decollata fino a diventare un altro totem discografico suonato in tutto il Paese, anche molto oltre la naturale conclusione dell’onda lunga del Festival (non a caso, oggi sappiamo che è il terzo brano più celebre dell’intera carriera di Annalisa). Euforia si è fatta un po’ “cannibalizzare” dall’enorme successo di Sinceramente, facendosene divorare. Tuttavia, se parliamo strettamente di ispirazione compositiva, proprio Euforia non ha proprio nulla da invidiare alla sua collega sanremese, anzi.
Euforia: in singolo dark anni 80
Analizzando il brano, emerge subito come Euforia sia una specie di “gemella diversa” di Bellissima: come il singolo precedente, conta su un testo molto realistico e fatto di immagini quotidiane che scorre su una base synth-wave rétro molto anni 80, il tutto retto da una struttura del pezzo che alterna strofe più vivide e descrittive, sincopate e incalzanti, a un ritornello melodico estremamente orecchiabile che ne “apre” il respiro globale. Salta subito all’occhio – anzi, all’orecchio – come però vari la texture di base da un pezzo all’altro: Bellissima è ironica, divertente e sottile, Euforia ha una verve più cupa e malinconica, introspettiva e disillusa.
Grazie al suo testo e all’interpretazione perfettamente intonata di Annalisa, peraltro, è un pezzo che probabilmente risulta ancora più adatto alla fortissima impronta che i sintetizzatori lasciano all’interno della produzione finale, finendo per avere un fascino particolare, obliquo e paranoide, decisamente non pacifico né pacificante. Ascoltando la canzone, infatti, emerge benissimo la sensazione di insoddisfazione e delusione che è alla base del mood compositivo.
La maturità artistica di Annalisa in Euforia
La cantante savonese poi ci mette del suo, indugiando più sulla dimensione drammatica e insinuante dei suoi acuti, così come gli orpelli vocali di cui il brano è disseminato ricordano più il boccheggiare o il tartagliare che non dei vocalizzi barocchi. In generale, Annalisa riesce a conservare un ottimo equilibrio tra una rassegnazione tanto cupa, quanto cinica e la tentazione di urlare tutto il suo sconforto di fronte a una situazione sentimentale insoddisfacente di cui, nonostante tutto, è ancora preda.
Rispetto a Bellissima, del resto, il brano sfrutta una sezione ritmica che prende tantissimo dal mondo della disco-dance e che dona un tocco ansiogeno alla canzone, nutrendo il clima di paranoia che permea tutta Euforia, rendendola senza dubbio il singolo più dark degli ultimi anni di Annalisa.
Tutto ciò fa di questa canzone un autentico unicum del repertorio dell’artista ligure, un pezzo dotato di un fascino tutto suo che, probabilmente, meriterebbe una considerazione ancora maggiore tra le belle canzoni che la cantante ha saputo regalarci negli ultimi anni.
