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Annalisa è Bellissima ma non solo: il synth pop all’italiana

Che il 2022 sia stato un anno di feroce revival synth-pop su scala internazionale lo sappiamo bene, giusto qualche tempo fa si parlava di Taylor Swift e della sua Anti-Hero. La tendenza, come abbiamo avuto modo di vedere, è peraltro consolidata da tempo (sicuramente fischiano le orecchie a Dua Lipa e a The Weeknd, per nominare solo altri due artisti che negli ultimi anni hanno sfornato grandi hit – per non dire dischi interi – stracolme di sintetizzatore) ma, dalle nostre parti, il pezzo synth più azzeccato e “rotondo” è arrivato solo di recente, grazie al grande successo di Annalisa intitolato Bellissima.

Cantautrice di indubbi talento e fama, la 37enne artista ligure è tornata a calcare le scene in solitaria lo scorso settembre proprio con l’uscita di Bellissima, dopo aver furoreggiato per tutta l’estate in combo con i Boomdabash e la loro Tropicana. Il nuovo brano anticipa un nuovo album ancora di là da venire ma che è già stato annunciato per il 2023, di cui il singolo è una sicura anticipazione. Singolo che, peraltro, sta andando meravigliosamente secondo tutte le classifiche più attendibili attualmente in circolazione: del resto, il numero di passaggi in radio certifica del tutto la capillarità della diffusione del brano. Ascoltandolo, si capisce anche come mai, del resto.

Il segreto di Bellissima, infatti, è che è un brano pop fresco, frizzante, piacevole e confortevole senza però essere banalotto né grossolano. Per quanto il ritornello sia estremamente furbo – la frase musicale con quel «Dove va-ah-ah-ah-ai» è tanto azzeccata quanto facile, tutto sommato – nel complesso la canzone non è affatto scontata, anzi. Partiamo dall’arrangiamento: i suoni sono tipicamente synth pop, appunto, e l’attacco del brano ricorda molto da vicino il pop sintetico anni 80 così come una miriade di canzoni dell’epoca, regalando anche qualche reminiscenza di colonna sonora da film hollywoodiano. Per quanto non sia esattamente una scelta controintuitiva, al momento, la produzione è curatissima e il modo in cui l’arrangiamento sostiene l’alternanza basso/alto con cui Annalisa gioca vocalmente nella strofa è semplicemente cucito su misura.

La melodia vocale del pezzo è a metà tra una sigla dei cartoni animati (da leggere assolutamente in positivo) e la tipica canzone pop molto catchy: il terreno di caccia perfetto per Annalisa, che indossa la successione di note che ha scritto per sé con la stessa facilità con cui noi mettiamo la nostra felpa preferita e, in più, riesce a far cadere i suoi versi con una certa nonchalance, buttandoli quasi lì con disinteressata grazia.

Annalisa Bellissima 4

Il testo riesce infatti simpatico nel suo alternare cliché della canzone sentimentale (rigorosamente dal filone degli amori non perfettamente riusciti e/o corrisposti) e immagini vivide tratte dalla vita quotidiana, pescando soprattutto da situazioni che, di lirico, non avrebbero assolutamente nulla. In più, c'è anche un’abbondante dose di humour autoironico che non guasta mai. Dal punto di vista melodico, il pre-ritornello è un perfetto contraltare alle piene aperture del ritornello con la sua prima fase ascendente e il seguente, incerto incedere fatto di versi tagliati e sillabati ma risulta un po’ più debole e stiracchiato quando viene usato come base per il bridge, al termine del secondo chorus.

Come sempre in questi casi, è però l’unione di tutte le componenti che fa la canzone e Bellissima non suona come un Frankenstein, bensì come un insieme organico ben tessuto insieme, una stoffa fatta di colori diversi ma ben amalgamati, che risulta piacevole all’orecchio e divertente all’ascolto più attento del testo. Non di meno, il pezzo segna un nuovo vertice nella produzione pop di Annalisa come autrice di canzoni di successo e dimostra come sia perfettamente in grado di sfornare hit perfettamente in linea con il gusto e i trend musicali attualmente più in voga presso tutti i maggiori artisti di musica leggera del mondo. Scusate se è poco.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.