Anti-Hero: la Taylor Swift del 2022 quasi 2023
Taylor Swift è una delle più grandi artiste pop del panorama musicale contemporaneo. Autrice – per la verità piuttosto prolifica – e non solo interprete delle sue canzoni, la Swift domina il mercato discografico americano (e internazionale) da oltre tre lustri ed è oggi una cantautrice completa: il suo background country è sempre presente ma attualmente è il pop più mainstream il suo abituale terreno di caccia. Nell’autunno del 2022, la biondissima Taylor ha pubblicato il suo decimo album d’inediti, Midnights, trainato dal singolo-hit Anti-Hero, un’ottima summa del suo livello di maturità artistica attuale e della sua capacità di leggere, assimilare e reinterpretare a suo modo le tendenze musicali contemporanee.
Tanto per cominciare, il brano guarda agli ultimi cinque o sei anni e si ispira al prepotente revival synth-pop che ha sconquassato l’intera scena musicale mondiale, dal The Weeknd di Blinding Lights al devastante ritorno di fiamma di Running Up That Hill nella primavera/estate di quest’anno, senza ovviamente dimenticare la Dua Lipa di Physical. La Swift sembra idealmente guardare la Kate Bush di quarant’anni fa all’interno di un’immaginaria partita a poker, vedere la sua hit “risorta” grazie a Stranger Things e rilanciare con Anti-Hero.
Attenzione, però: per quanto figlia di quel tipo di ispirazione, la Swift padroneggia senza problemi anche tutto quel che è venuto dopo Kate Bush, dunque è inevitabile ritrovare nel brano anche un certo sentimento “alanismorissettiano”, specialmente nelle linee melodiche che l’artista della Pennsylvania crea per la sua voce. Anti-Hero però non è solo un brano derivativo, un pastiche che di fatto rimescola insieme differenti suggestioni: il lavoro di “cucitura” che la Swift fa per mettere insieme tutte le sue influenze e aggiungere il suo personale tocco – una sensibilità pop francamente clamorosa, in grado di rendere accessibile praticamente qualunque canzone – è unico e può farlo solo lei. Non solo, anche il testo è inconfondibilmente swiftiano ma il vero marchio di riconoscibilità dell’artista è la sensazione di consolazione che il brano lascia nell’ascoltatore nonostante la tematica agrodolce grazie a un sapiente uso dell’alternanza minore-maggiore.
Anti-Hero parla infatti di tutte le volte in cui capita di sentirsi sbagliati, fuori fuoco o, semplicemente, inadeguati, lambendo anche i delicatissimi temi della depressione e dell’ansia sociale, che la cantautrice filtra alla luce della sua vicenda personale e della pressione assurda che fama e successo portano con sé. Insomma, ancora una volta la Swift scrive una canzone che, come dice lei stessa, potrebbe tranquillamente essere una pagina del suo diario personale e questo, effettivamente, è un tratto stilistico che l’artista conserva fin dai suoi primissimi esordi. La biondissima Taylor ha fatto della brutale sincerità un suo personale marchio di fabbrica ed è anche grazie a questo filo diretto con le proprie emozioni e alla sua capacità di renderle condivisibili da chiunque che viene così apprezzata dal pubblico.
In conclusione, la canzone riesce a consentire a ogni ascoltatore di sintonizzarsi ed empatizzare con le emozioni della cantante americana, venendo in qualche modo accolto, consolato e rinfrancato dalla mescolanza azzeccatissima di melodia synth-pop elegante, avvolgente (e molto piaciona) per poi terminare l’ascolto con un sorriso in più stampato sulle labbra. Una sensazione condivisa da una fetta enorme di pubblico che, un po’ in tutto il mondo, ha reso Anti-Hero una numero uno con gran velocità, portandola a vendere quasi 600.000 copie in appena settanta giorni. Un altro centro perfetto per Taylor Swift, una delle regine indiscusse del pop mondiale, appunto.