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3 canzoni dei BTS che non si possono ignorare

Nell’ultimo paio d’anni, il mercato della musica popolare occidentale è stato letteralmente preso d’assalto da un fenomeno nuovo ai più: il k-pop, ossia la musica pop di origine coreana, fatta in Corea del sud. In realtà, è da tempo che si può dire che il k-pop sia arrivato anche da noi, ovviamente spinto dall'azione globalizzatrice di internet, rimanendo però nell’ambito della nicchia di genere. Di recente, invece, è riuscito a "bucare" la bolla di appassionati per guadagnare terreno sul “palcoscenico principale” del mercato occidentale e, quindi, anche in quello italiano. Tra gli alfieri e principali simboli del k-pop che ha invaso i mercati dell’Europa e degli USA ci sono sicuramente i BTS, acronimo di Bangtan Sonyeondan, nome completo della band che, tradotto, suona più o meno come: “boy scout a prova di proiettile”.

Dopo nove anni di carriera ad altissima intensità che li ha visti prima conquistare il loro Paese natale e poi l’Asia per arrivare al mondo e al mercato americano, come un fulmine a ciel sereno o quasi, è arrivata la notizia che il gruppo ha deciso di prendersi una pausa di riflessione a tempo indeterminato. Ovviamente i BTS onoreranno tutti gli impegni collettivi che hanno ancora in agenda – è appena uscita Proof, una compilation di tutti i loro successi più recenti che contiene l’immancabile inedito di lancio – ma i membri hanno tenuto a specificare che intendono concentrarsi sulle loro carriere soliste e non creeranno più musica insieme.

Quale momento migliore, allora, per selezionare tre dei brani più conosciuti dei BTS per ripercorrere questi ultimi anni di enorme successo globale che il gruppo ha conosciuto anche dalle nostre parti? Di seguito, le nostre tre scelte, necessariamente fatte tra il materiale che ha avuto più eco nel mercato occidentale.

Dynamite

Per farla breve, Dynamite è probabilmente la canzone tuttora la più nota del loro repertorio per l’ascoltatore occidentale medio, grazie anche al fatto che è stata selezionata come colonna sonora di una serie di spot dalla (coreana) Samsung. Siamo di fronte a del bubblegum pop ultracontemporaneo, un Frankenstein musicale che butta nel calderone influenze disco anni 70, tantissimo funk, l’hip hop anni 90/2000 e ovviamente il mondo dei ritornelli pop super-catchy da boyband di fine secondo, inizio terzo millennio. La struttura sta in piedi essenzialmente grazie al talento dei BTS, capaci di far sembrare facilissima e orecchiabile al massimo una canzone che in realtà ha una progressione tutt’altro che semplice e lineare, a livello melodico. Anche il ritornello, che sembra così accessibile, è tutto meno che facilmente replicabile per chiunque non sia un cantante perlomeno discreto. Lo stile d'interpretazione della linea vocale mette principalmente insieme echi soul e r'n'b un po’ in stile Michael Jackson insieme con le suggestioni hip hop che il gruppo si porta dietro fin dalle origini.

Butter

Tolta My Universe, “aiutata” dalla collaborazione con i Coldplay, Butter è il singolo del 2021 dei BTS che ha ottenuto più airplay in Europa e America del nord, arrivando quasi ai livelli di Dynamite e, allo stesso identico modo, è un party anthem estremamente adattabile a ogni esigenza: si può ascoltare per il piacere di sentire una canzone pop fatta bene così come sfruttarla per ballare fino allo sfinimento o anche scegliere di averla come sottofondo durante un viaggio in macchina. La matrice musicale, però, stavolta non è il funk ma il pop ibridato con l’r’n’b e la dance dei primi anni 2000, un’influenza che i BTS hanno da sempre ma che non è sempre preponderante. Butter è stracolma di suoni che strizzano l’occhio all’elettropop così come mette in mostra ancora una volta anche le influenze rap del gruppo, generando un brano che contiene in sé tantissimi spunti melodici diversi che danno origine a tanti piccoli “movimenti” distinti, come una sorta di mini-sinfonia. Di fatto, il pezzo inizia in un modo e finisce in un altro, passando attraverso più passaggi differenti l'uno dall'altro, in uno sviluppo che suona organico e accessibile grazie soprattutto alla bravura degli artisti coreani.

My Universe (con i Coldplay)

Frutto di una collaborazione Corea del sud-Inghilterra, My Universe nasce come canzone scritta dal gruppo britannico per i BTS ma poi trasformata in una collaborazione in corso d’opera, quando Chris Martin e sodali si sono resi conto che avrebbero volentieri interpretato il pezzo da loro prodotto (e comunque ritoccato dal collettivo coreano, che ha inserito delle porzioni di testo nella loro lingua e supervisionato produzione e missaggio finale). Probabilmente, lo stile dei Coldplay rimane ancora preponderante nella base musicale, pesantemente influenzata dai suoni degli anni 80, così come nella linea melodica del ritornello, immediatamente riconoscibile come emanazione del gruppo di Martin. I BTS entrano nella canzone in punta di piedi ma donando un tocco in più all’insieme, diversificando un minimo la progressione di My Universe (che è un po’ la loro cifra, come abbiamo visto, fortemente a contrasto con l'andamento più canonico dei Coldplay, quasi monotoni nella loro progressione). Nel complesso, comunque, il brano è stato apprezzato dal pubblico ed è diventato uno dei più riconoscibili del loro repertorio e, va da sé, la collaborazione con i Coldplay, realizzata per iniziativa diretta degli stessi Coldplay, ha dato la spintarella finale alla consacrazione dei BTS come realtà di primissimo piano del panorama pop mondiale, per quanto – dopo la notizia della pausa – il brano oggi abbia anche un certo retrogusto testamentario… Almeno per ora.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.

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