5 canzoni di film (quasi) più famose del film stesso
Inevitabile premessa: se tra le cinque canzoni ne manca una che a vostro giudizio andava inserita per forza. Questo genere di articoli è sempre influenzato soprattutto dal gusto e dalla simpatia di chi scrive e quindi sono per forza parziali, senza alcuna pretesa di esaustività: il consiglio è di vivere questo pezzo – e tutti quelli che gli assomigliano – come una celebrazione in più dei cinque citati e non come un trattato accademico!
Fin dai suoi primissimi esordi, la macchina del cinema si è fatta accompagnare dalla musica: persino prima dei film sonori, le immagini che venivano proiettate in sala godevano comunque di un sottofondo musicale che talvolta proveniva quasi sempre da un musicista in carne e ossa che suonava dal vivo (più raramente un giradischi), nella stragrande maggioranza dei casi un pianista. Più che un’unione stabile, quello tra cinema e musica è un matrimonio riuscitissimo e duraturo che ha prodotto momenti altissimi in cui immagini in movimento e musica, insieme, sono andati a comporre autentiche opere d’arte.
Da molto tempo, i registi prestano spesso un’attenzione maniacale alle colonne sonore dei loro film, lavorando a stretto contatto con un compositore chiamato a sottolineare questa o quella sequenza in particolare con una partitura musicale adatta che enfatizzi il racconto. Ma una colonna sonora non è fatta solo dalle composizioni originali di natura strumentale o sinfonica perché possono venire inserite all’interno di un film anche delle canzoni vere e proprie, specialmente quando si parla di blockbuster hollywoodiani (o aspiranti tali). Alcune volte, queste canzoni fanno capolino proprio durante il film, altre invece scorrono lungo i titoli di coda o di testa, accompagnandoli. Ogni tanto fanno parte integrante della poetica che il regista vuole esprimere, altre sono più frutto delle scelte del reparto marketing interno alla produzione ma, comunque, il risultato non cambia: quasi sempre, oggi, un film si accompagna ad almeno una canzone in particolare che viene distribuita all’interno della propria colonna sonora. A volte anche più d’una.
Nel corso dei decenni, è capitato che un film avesse enorme successo senza che questo investisse particolarmente la canzone che lo accompagnava così come, a volte, il consenso riscosso dalla canzone simbolo di una pellicola andasse persino oltre quello del film. E quindi perché non divertirci un po’ andando a scegliere quei brani tratti da film che tutti associano quasi infallibilmente a precisi momenti di cinema? Si tratta sempre di pellicole celeberrime ma, in qualche caso, le canzoni forse sono ancora più famose… Ma il divertimento forse sta proprio nel cercare di capire quale delle due opere distinte sia più nota, in fondo.
Curiosamente, su cinque canzoni (più una) che presentiamo, solamente due sono extradiegetiche, parolone tipico della critica cinematografica che definisce un brano quando viene suonato all’interno di un film senza però che sia direttamente riconducibile alla scena – cioè quando lo spettatore lo sente ma i personaggi in teoria no, per farla breve. Perché un pezzo sia intradiegetico, il film deve mostrare la sua sorgente sonora: un’orchestra, un cantante, più facilmente un disco o una radio. Inoltre, tutti i brani (tranne uno) appaiono nelle rispettive pellicole durante le scene vere e proprie, talvolta venendo usati come supporto a un climax narrativo e non nei titoli di testa o di coda.
1. Unchained Melody – Ghost
Forse, se ci si impegna, si può sfuggire alla visione integrale di Ghost ma evitare l’universo infinito di citazioni, riferimenti, occhiolini e parodie della celeberrima “scena del vaso” è francamente impossibile. Alla fine, pur ignorando il film originale, qualunque esponente della società occidentale attuale sa perfettamente cosa significa osservare una coppia che costruisce insieme un vaso di terracotta. E sa altrettanto bene che quella scena ha uno sfondo musicale ovvio: Unchained Melody, nella versione datata 1965 incisa dai Righteous Brothers. Scritta dieci anni prima per essere inclusa nella pellicola classica hollywoodiana Senza catene, Unchained Melody prende il titolo proprio da lì per poi diventare un brano di successo grazie ai Righteous Brothers e a Elvis che, nel 1977, poco prima di morire, ne ha dato un’interpretazione estremamente toccante. Il successo di Ghost fu così travolgente che i Righteous Brothers provarono ad approfittarne riregistrando Unchained Melody mentre il film era nelle sale, nel 1990, a venticinque anni di distanza dall’incisione originale. Ancora oggi, il brano resta scolpito nella mente del pubblico come una delle canzoni più romantiche della storia e viene usato centinaia di volte all’anno come contrappunto musicale a qualunque genere di momento sentimentale, dalle proposte di matrimonio alle trasmissioni televisive sui problemi di cuore.
2. (I've Had) The Time of My Life – Dirty Dancing
Con Ghost, Dirty Dancing condivide Patrick Swayze nel ruolo del protagonista maschile e ovviamente una canzone trainante che è diventata famosa quanto il film. A differenza di Unchained Melody, un pezzo classico in circolazione da decenni, (I’ve Had) The Time of My Life è una composizione originale realizzata appositamente per Dirty Dancing da Franke Previte, voce e leader della band Franke and the Knockouts, a cui il produttore esecutivo del film, Jimmy Ienner, aveva chiesto di scrivere delle canzoni da inserire nella colonna sonora. Nella sua versione più celebre, il pezzo è interpretato da Bill Medley (uno dei due membri dei Righteous Brothers, in caso servissero altri collegamenti con Ghost) e Jennifer Warnes ma è in circolazione anche la demo originale incisa da Previte e Rachele Cappelli, che poi fu quella usata durante le riprese del film per poi essere sostituita con la versione commerciale nel montaggio finale. Proprio sul suo uso all’interno della narrazione c’è un aneddoto: la canzone viene effettivamente suonata durante la scena finale ma non era previsto perché, in origine, il pezzo avrebbe dovuto accompagnare solo i titoli di coda. La scelta di includerlo nel gran finale fu del coreografo e della sua assistente, che preferirono usare (I’ve Had) The Time of My Life al posto di un brano di Lionel Ritchie.
3. I Will Always Love You – The Bodyguard
Se si parla di canzoni più note dei film da cui sono tratte, I Will Always Love You si può citare a pieno titolo all’interno del discorso. Nonostante The Bodyguard si sia laureato campione d’incassi al botteghino nel 1992, il brano cantato da Whitney Houston ha reso l’intera colonna sonora la più venduta della storia, con oltre 45 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Scritta e registrata originariamente nel 1973 da Dolly Parton, artista country celeberrima negli States, I Will Always Love You è diventata un classico immarcescibile diciannove anni dopo la sua nascita, quando è stata inclusa appunto in The Bodyguard. Secondo i produttori, l’esordio cinematografico di Whitney Houston aveva bisogno di un pezzo particolarmente forte che accompagnasse la prima esperienza sul grande schermo della cantante e che spingesse ulteriormente il successo del film: oggi possiamo dire che avevano ampiamente ragione. La canzone venne suggerita alla produzione da Kevin Costner quando fu chiaro che il pezzo originariamente scelto per il film, What Becomes of the Brokenhearted, sarebbe stato incluso nel contemporaneo Pomodori verdi fritti alla fermata del treno: non si poteva usare la stessa canzone in entrambe le pellicole, pur con due interpretazioni differenti. Dunque, il brano venne cambiato e al suo posto venne scelta I Will Always Love You, riarrangiata da zero come una ballata soul, pensata appositamente per le caratteristiche vocali e interpretative di Whitney Houston. Lei e Costner, inoltre, insistettero per inserire nel film e commercializzare la versione della canzone che comincia con il canto a cappella della Houston, non così apprezzata dalla produzione: stavolta, ad aver ragione, furono loro e non i produttori.
4. My Heart Will Go On – Titanic
Se I Will Always Love You/The Bodyguard è un chiaro esempio di quando una canzone sopravvive persino meglio al passaggio del tempo rispetto al film da cui è tratta, My Heart Will Go On/Titanic è l’esempio di segno opposto, quando cioè film e canzone si sostengono a vicenda in una scalata di coppia verso l’Olimpo. Il successo di Titanic termina dove comincia quello di My Heart Will Go On e viceversa, in un circolo virtuoso infinito in cui non si distinguono più né capo, né coda. Titanic è uno dei tre film con il maggior incasso nell’intera storia del cinema e My Heart Will Go On è uno dei dieci singoli più venduti di sempre, oltre che il maggior successo dell’intera carriera di Céline Dion. Eppure, come spesso capita nelle storie dei successi travolgenti, le cose sarebbero dovute andare molto diversamente: James Cameron non voleva una canzone pop ad accompagnare i titoli di coda e ha finito per cedere solo quando gli è stata presentata una demo già praticamente completa da James Horner, compositore della colonna sonora di Titanic. Nonostante il divieto esplicito del regista, Horner aveva scritto la musica, fatto scrivere il testo e fatto cantare la canzone alla Dion registrando il tutto, chiaramente di nascosto da Cameron. Il compositore aveva ragione a tener duro e infatti il regista capitolò e accolse il brano all’interno del film, dove ne vengono suonati vari estratti come tema strumentale in vari punti della pellicola e poi, per intero, durante i titoli di coda. Come Unchained Melody e I Will Always Love You, My Heart Will Go On è entrata di prepotenza nell’immaginario romantico e sentimentale collettivo: le poche note di flauto dolce che introducono il brano riescono infallibilmente a evocare l’immagine di un amore passionale e difficile nella mente di chi ascolta grazie alla potenza congiunta del brano e dell’immaginario creato da Titanic, come abbiamo visto per sempre uniti in una spirale infinita di successo.
5. Shallow – A Star Is Born
Shallow è la canzone più recente entrata a far parte della nostra piccola selezione ma ha avuto un impatto decisamente notevole che la rende a pieno titolo parte di queste magnifiche cinque. Scritta da Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando dei Dirty Pretty Things e Andrew Wyattper dei Miike Snow per il film A Star Is Born del 2018, Shallow ha avuto un successo enorme e internazionale anche a prescindere da quello del film da cui è tratta, riuscendo a mettere in fila tutta una serie di primati di longevità nelle posizioni più alte delle classifiche di vendita di vari paesi. Non solo: il pezzo si è aggiudicato il premio Oscar 2019 come Miglior canzone originale; in occasione della premiazione, Gaga e Cooper hanno anche regalato una performance live del brano da oltre 500 milioni di views su YouTube. Al di là dei numeri, Shallow viene spesso suonata nelle radio a ormai quasi quattro anni di distanza dalla sua release, è diventata un instant classic ed è una bella canzone, con un ritornello travolgente e una successione melodica che funziona benissimo, senza dimenticare l’intensità dell’interpretazione di Gaga che è probabilmente l’aspetto più notevole e coinvolgente in assoluto.
Bonus track: Johnny B. Goode – Ritorno al futuro
Immortale successo di Chuck Berry, Johnny B. Goode ha sicuramente goduto di una rinfrescata di fama e notorietà diventando la protagonista di una delle gag più riuscite a tema paradossi temporali di Ritorno al futuro. I fatti li conosciamo tutti: Marty McFly è sul palco del ballo scolastico “Incanto sotto il mare” del 1955, è su di giri perché ha appena salvato la sua vita e la sua realtà futura grazie al fatto che i suoi genitori si sono scambiati il primo bacio e quindi si lancia in quello che lui definisce essere «Un pezzo un po’ vecchio, dalle mie parti». Il brano altro non è che Johnny B. Goode, in realtà composto e portato al successo solo tre anni dopo da Chuck Berry che, nella finzione cinematografica, non lo scrive da zero ma lo ascolta suonare dal vivo proprio da Marty grazie a suo cugino Marvin. A differenza di tutte le altre canzoni di cui abbiamo parlato, il brano è l’unico che fosse già estremamente famoso prima di essere suonato all’interno di un film di grande successo ma, da quel famoso 1985 in cui è uscito Ritorno al futuro, il film diretto da Robert Zemeckis ha costituito per tantissimi la porta d’accesso alla musica di Chuck Berry e al rock’n’roll degli anni 50 e 60, rinfrescando notevolmente persino il successo di un pezzo già immortale come Johnny B. Goode.