Come sta andando X Factor 2024?
X Factor 2024 è ripartito da una nuova squadra di giudici: spazzata via la precedente gestione made in Fedez rimasta in carica per due anni (e probabilmente non in grado di restituire lo show ai suoi antichi fasti), al bancone del programma sono approdati Jake La Furia, Paola Iezzi, Achille Lauro e il veterano di ritorno Manuel Agnelli. Cambio della guardia anche in conduzione: dopo appena un biennio, Francesca Michielin saluta la trasmissione che l’ha lanciata nell’ormai lontano 2011 e, al suo posto, debutta al timone di uno show televisivo Giorgia, uno delle voci più amate e apprezzate della storia recente della canzone italiana.
Con la prima puntata dei Live della nuova edizione di X Factor da poco alle spalle e dopo aver potuto osservare i giudici e Giorgia in occasione di Audition, Bootcamp e Home Visit, è tempo per provare a dare i primi – parziali e semiseri – giudizi sulla nuova formula del programma, a partire proprio dai quattro totem della musica italiana chiamati a fare da chioccia agli artisti emergenti che, poi, dovrebbero essere il vero punto focale di tutto lo spettacolo.
Manuel Agnelli
Cavallo di ritorno (e di razza purissima, siamo sinceri) di X Factor 2024 dopo tre anni d’assenza, è probabilmente mancato molto di più lui allo show che lo show a lui. Al di là dell’ovvia competenza musicale, la sua padronanza delle meccaniche del programma è pressoché totale (del resto, è il quarto giudice più presente di sempre).
Manuel sguazza all’interno di X Factor con estrema familiarità, dosando molto sapientemente gli intermezzi più teatrali, le frasi a effetto, lo humour tagliente che lo contraddistingue e anche qualche momento emotivamente più intenso (e persino tenero!). In tutto ciò, riesce sempre a dare la sensazione di essere davvero e genuinamente interessato al futuro degli aspiranti musicisti che ha in squadra… il che non è male, considerato quello che dovrebbe essere l’obiettivo dello show.
Jake La Furia
Una sorpresa solo per chi ignorava le capacità di intrattenitore di quello che è, senza mezzi termini, un mostro sacro del rap italiano che, tra le altre cose, bazzica il mondo della televisione da oltre un decennio e non solo in quanto artista musicale. Simpaticamente sornione o sornionamente simpatico, è decisamente il depositario principale dell’alleggerimento umoristico dell’atmosfera – a volte tesa, a volte calda, a volte seriosa – del programma, in grado di ridimensionare con prese in giro bonarie ma sempre azzeccate tutto ciò che dicono i suoi sodali del bancone.
Durante le audizioni, è spesso stato il più accogliente dei quattro con gli aspiranti concorrenti nonché il giudice più bendisposto, empatico e divertito in assoluto. Espertissimo conoscitore di musica, credere che le sue competenze si fermino a urban e dintorni è un errore madornale. Se X Factor 2024 dovesse andare bene, a livello di ascolti, potrebbe anche essere la sua meritata consacrazione televisiva.
Paola Iezzi
Come si è detto più volte in vari contesti negli ultimi anni, dalle nostre parti Paola (con la sorella Chiara) ha fatto da apripista a un certo modo di essere popstar. Elodie, Annalisa, Gaia e tantissime altre artiste attualmente sulla breccia che hanno un’immagine curata e una messa in scena flamboyant d’ispirazione americaneggiante, un po’ in stile Las Vegas e un po’ in stile prime Britney, sono senz’altro debitrici di Paola e Chiara che introdussero i primi elementi di questo tipo di approccio nel nostro piccolo atollo musicale nazionale, ormai vent’anni fa.
Musicista completa e artista di enorme cultura nell’ambito delle sette note (anche dal bancone di X Factor ha già regalato diverse chicche) che non si può rinchiudere nello scomparto dei tormentoni estivi, la scatenatissima Paola ha spesso frequentato la tv negli ultimi venticinque anni ma, nel corso dell’ultimo lustro, è diventata decisamente un’habituée: X Factor, per lei, è solo l’ennesima dimostrazione che ormai padroneggia benissimo anche il mezzo televisivo.
Achille Lauro
Probabilmente il più eclettico, versatile, ineticchettabile e artisticamente anarchico cantautore italiano della sua generazione, il trentaquattrenne Lauro aveva già avuto dei ruoli subalterni all’interno della grande macchina di X Factor in passato, sia come ospite, sia come co-conduttore di Extra Factor.
Frequentatore della televisione da diversi anni e presenza ricorrente nei Festival di Sanremo degli ultimi anni, è diventato un volto riconoscibile dal pubblico in maniera decisamente trasversale, anche per via delle sue esibizioni talvolta controverse. Indubbiamente, però, Lauro è uno degli artisti musicali italiani con la personalità più spiccata in assoluto nonché uno dei più curiosi e, in un ruolo come quello del giudice di X Factor, funziona.
Giorgia
Dulcis in fundo, due parole anche per la nuova conduttrice di tutto il carrozzone musicale di Sky. Artista dotata di un talento immenso e di una vocalità unica, protagonista di una carriera ultra trentennale e di enorme successo, Giorgia ha lasciato un segno profondo all’interno del mondo della canzone italiana contemporanea e, nonostante abbia partecipato a tantissime trasmissioni televisive dagli anni 90 a oggi, è sempre però rimasta una musicista tout-court… almeno fino a oggi.
X Factor, infatti, rappresenta la prima, vera esperienza dell’artista romana in un ruolo diverso da quello in cui l’abbiamo conosciuto finora e, chiaramente, Giorgia sta ancora prendendo le misure dello spazio inedito e, per lei, inesplorato che si sta ritrovando a gestire. Mentre è necessario togliersi il cappello di fronte al coraggio dimostrato accettando una sfida veramente tosta che sa di tutto meno che di comfort zone, va anche sottolineato che condurre X Factor è una mansione singolarmente ingrata e difficile che, fin dall’addio di Alessandro Cattelan del 2020, non ha ancora trovato un interprete stabile. Che possa riuscirci proprio Giorgia?
La chimica di X Factor 2024
Chiusi i capitoli dedicati ai singoli personaggi protagonisti di X Factor 2024 – a eccezione dei partecipanti, dei quali ci sarà tempo e modo di discutere in futuro – tocca parlare anche della chimica che, in generale, la trasmissione propone. E va detto che è piacevolmente sorprendente. Giorgia ha donato un tocco materno e più rilassato ai “dietro le quinte” delle prime fasi dello show ma, soprattutto, c’è una netta sensazione di avere quattro tenori di livello, tutti alla pari e tutti decisamente interessati soprattutto alla musica, dietro al bancone.
Con carriere, età, background, cifre artistiche e stili diversi, certo, ma Jake, Manuel, Paola e Lauro sembrano avere un’interazione tutta loro piuttosto interessante, da osservare dall’esterno. E, certamente, aiuta molto il fatto di essere tornati a una formula per cui tutti i giudici sono musicisti e non solo persone del mondo dello spettacolo. Non solo: il poker di artisti chiamati a guidare i concorrenti, quest’anno, si compone di personalità che hanno avuto grande successo ma che conoscono benissimo anche il duro mondo della gavetta, dei locali semi-vuoti, delle case discografiche che nicchiano e scompaiono… insomma, di tutta l’altra metà del mondo dell’industria musicale, quella in cui lustrini e paillettes al massimo coprono il pavimento.
Infine, si diceva del fatto che siano quattro artisti di pari livello, che godono di un certo tipo di rispetto che trascende fama e successo direttamente derivante dalla loro conoscenza in ambito musicale e dal loro legame viscerale con il pentagramma: sono personaggi che hanno incentrato non solo la carriera ma anche la vita sulla musica. Inoltre, sono tutti navigati e poliedrici, non si limitano alla mera interpretazione né alla composizione. Il più giovane del gruppo, Lauro, è comunque a metà dei trenta ed è sulla scena da oltre un decenni.
Tutto ciò emerge con prepotenza dalle scelte dei giudici, dalle decisioni e dal modo con cui si approcciano agli aspiranti artisti. Si rischia forse di volare troppo in alto, considerando la vera natura di X Factor ma, a Live appena cominciati, c’è perlomeno la sensazione che sia proprio la musica a essere tornata al centro dello show. E non era scontato. Che poi possa bastare per riportare gli indici d’ascolto ai fasti di qualche anno fa è però tutto da dimostrare.
ClusterNote è il Magazine della Scuola di Musica Cluster di Milano.
Scopri i corsi: CLICCA QUI!