Eurovision: cinque vincitori da ricordare
L’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest si è conclusa da pochissimo e ha visto il successo dei Kalush Orchestra, formazione ucraina che si è aggiudicata la competizione grazie al brano Stefania, capace di ottenere il secondo distacco più ampio della storia della manifestazione. La canzone è cantata nella lingua madre del trio fusion hip-hop ed è ovviamente la prima volta in assoluto nella storia dell’Eurovision che il pezzo vincente è in ucraino nonché appena l’ottava che è un brano non in inglese a laurearsi campione nelle ultime trenta edizioni.
Il rapporto dell’Italia con l’Eurovision è piuttosto particolare: il nostro Paese s’è aggiudicato il contest appena tre volte in quasi settant’anni, l’ultima – come sa chiunque sia in possesso di una connessione a internet – con i Måneskin, appena dodici mesi fa, i quali hanno interrotto un digiuno che durava da oltre trent’anni (prima di loro, l’ultimo italiano a vincere la gara è stato Toto Cutugno nel 1990, con Insieme: 1992, una ballata europeista).
In generale, comunque, trionfare all’Eurovision non è per forza sinonimo di successo internazionale anche se, talvolta, è capitato che a vincere il concorso fosse un artista particolarmente rilevante o una canzone veramente pregevole. Altre volte ancora, e probabilmente ben più spesso, si è portato a casa la manifestazione chi ha saputo mettere in piedi un numero particolarmente efficace per la specifica occasione, di fatto trasformando l’Eurovision nel momento più alto della propria carriera. Tra tutti i vincitori della storia, ne abbiamo selezionati cinque.
Gigliola Cinquetti
Impossibile non cominciare da un brano che forse oggi è un po’ finito nel dimenticatoio ma che rappresenta molto bene come fossero i grandi successi pop nel nostro Paese alla metà degli anni 60. Non ho l’età ha avuto molto successo da noi, pur senza mai arrivare a dei dati di vendita irripetibili, ed è riuscito a guadagnare consensi anche all’estero, fatto sempre notevole quando si parla di canzoni in italiano. La stessa immagine della Cinquetti, diciassettenne, ha aiutato l’esplosione della canzone, il cui testo giocava abbondantemente con l’età dell’interprete e ha costituito un motivo di forte fascinazione.
Céline Dion
Per quanto non sia un’artista europea, la canadese Céline Dion ha vinto un Eurovision rappresentando la Svizzera nell’ormai lontano 1988, quando – appena ventenne – ha partecipato cantando Ne partez pas sans moi, brano in francese. Del resto, all’epoca, la Dion non aveva ancora cominciato a incidere canzoni in inglese ed era appena agli inizi, molto diversa dall’artista affermatissima in grado di ottenere uno show tutto suo a Las Vegas durato ben quattro anni.
ABBA
Senza dubbio il gruppo musicale più importante, a livello storico, che abbia mai vinto l’Eurovision, gli ABBA hanno trionfato all’edizione del 1974 con Waterloo. La manifestazione, quell’anno, era stata organizzata a Brighton, in Inghilterra, e fu l’inizio del successo del complesso svedese in terra britannica, dove poi ha furoreggiato finché il gruppo non si è preso una pausa, nel 1981. L’Eurovision in Inghilterra del ’74 è tuttora considerato il primo, fondamentale mattoncino del successo planetario che il quartetto scandinavo ha ottenuto negli anni successivi.
Lordi
Probabilmente gli artisti più strani a vincere l’Eurovision in tutta la sua storia ultrassessantennale, i Lordi hanno vinto la manifestazione canora europea nel 2006, in quel di Atene, sconvolgendo il pubblico con i loro mostruosi costumi, più che con la loro musica. Attivi in Finlandia fin dai primissimi anni 90 ma realmente inseriti nel mercato discografico solo a partire dal 2002, i Lordi suonano un misto tra hard rock classico anni 70 e l’heavy metal più orecchiabile degli anni 80 ma, soprattutto, si esibiscono sempre e solo travestiti con pesantissimi costumi da mostri. Dopo due album che hanno trovato un buon successo in patria, è arrivata la partecipazione all’Eurovision nel 2006 con Hard Rock Hallelujah, che è diventata una hit mondiale, consentendo loro di costruirsi un piccolo ma affezionatissimo seguito in tutto il mondo. Hanno da pochissimo festeggiato i trent’anni di carriera.
M<åneskin
Li abbiamo citati pochissimo tempo fa come esempio di raro gruppo italiano in grado di farsi conoscere e apprezzare soprattutto sul mercato anglofono, ribalta alla quale i Måneskin hanno potuto accedere anche perché hanno naturalmente vinto l’Eurovision con la loro Zitti e buoni, già trionfatrice a Sanremo nei mesi precedenti. Trentun anni dopo Toto Cutugno e ben cinquantotto dopo Gigliola Cinquetti, l’Italia si è portata a casa un nuovo alloro europeo che, peraltro, è diventato anche una sorta di consacrazione internazionale per l’ex gruppo rivelazione di X Factor.