La Norvegia è il primo paese ad abbandonare le trasmissioni radio in FM
Era il 1995 quando la radio di stato norvegese lanciò l'NRK Klassisk, la prima emittente radiofonica al mondo che trasmetteva esclusivamente in digitale. A vent'anni di distanza, il paese scandinavo si conferma di nuovo pioniere nel settore della radiofonia digitale: il ministero della cultura norvegese ha deciso che a partire dal gennaio del 2017 verranno gradualmente soppresse tutte le trasmissioni in analogico, cioè in FM. Già ad oggi l'NRK è in grado di garantire una copertura DAB dell'intero territorio nazionale.
Per fare un paragone, il DAB sta all'FM come il digitale terrestre sta alla TV analogica. I principali vantaggi offerti dalla tecnologia digitale sono una qualità audio nettamente migliore (addio fruscii, interferenze e salti indesiderati di frequenza quando ci si sposta in macchina) e la possibilità di una più vasta offerta di canali. Tutto questo però richiede anche costi di trasmissione più elevati rispetto all'analogico.
E l'Italia? Nel nostro paese si parla di radio digitale da parecchi anni ma siamo ancora molto lontani da un contesto come quello norvegese. Da un lato la copertura del DAB è ancora molto limitata: non più del 50 per cento del territorio nazionale, concentrata sulle strade principali e quindi con grosse "zone d'ombra" soprattutto nel sud Italia. Dall'altro lato il nostro paese è uno dei più "radiofili" in assoluto: con oltre mille stazioni radio in FM – locali e nazionali – rappresenta un caso unico al mondo per numero di emittenti in rapporto alla popolazione. Un vero e proprio ecosistema radiofonico che indubbiamente verrebbe sconvolto da un ipotetico spegnimento del segnale in FM.