Le tre chitarre più costose della storia
La chitarra è una presenza ricorrente, nell’immaginario comune. Tantissime persone hanno imparato a suonarla, ancora di più ne hanno tenuto in mano una almeno qualche secondo, praticamente tutti ne hanno visto una almeno una volta: la chitarra è uno degli strumenti musicali più famosi in assoluto.
Nei film e nelle serie tv viene spesso mostrata per dire che un personaggio ama la musica senza spiegarlo per forza attraverso i dialoghi, altre volte una chitarra classica appoggiata al muro della stanza di un adolescente serve a rimarcare il fatto che sia giovane e incuriosito dal mondo del pentagramma, altre volte ancora serve a far intuire che il protagonista ha un hobby e un certo “spirito artistico”, il tutto con qualche secondo di inquadratura.
La chitarra elettrica, in particolare, richiama anche un immaginario rock, più “aggressivo” se vogliamo, ed è sicuramente stata uno degli oggetti più rappresentativi dell’intero Novecento, secolo di cui è figlia. E va fortissimo anche oggi, naturalmente. A essa colleghiamo quasi istantaneamente molti nomi ammantati di leggenda, persone che hanno scritto veramente la storia del rock e della musica, adoperando come “penna” proprio le celeberrime sei corde: Jimi Hendrix, David Gilmour, Brian May, Jimmy Page, Eric Clapton, Pete Townshend e tantissimi altri, talmente tanti che è quasi impossibile nominarli tutti.
Un po’ per la sua attrattiva insita, un po’ perché aiutata dall’enorme carisma degli artisti da cui è stata imbracciata, la chitarra è diventata per tanti un oggetto di culto e da collezione: queste caratteristiche hanno fatto letteralmente esplodere la quotazione di diversi esemplari di chitarra, arrivati a valere milioni di dollari. Tra queste, abbiamo scelto le tre che, a oggi, sono risultate valere più soldi in assoluto: a ognuna corrisponde una storia diversa.
Reach Out to Asia Stratocaster – 2.400.000 euro circa
Il gradino più basso del podio delle chitarre più costose della storia se lo aggiudica un modello il cui ricavato è andato integralmente in beneficienza. Di base, si tratta di una normalissima e nuova di pacca Fender Stratocaster del 2005, messa all’asta dall’associazione Reach Out To Asia, che si stava occupando della raccolta fondi in soccorso alle vittime dell’uragano/tsunami/terremoto che aveva colpito l’Oceano Indiano l’anno precedente. Mai usata per incidere alcunché, né apparsa su un qualunque palcoscenico, ciò che rende del tutto unica – e unicamente costosa – questa chitarra è il fatto che è ricoperta dalla quantità più incredibile di firme di peso appartenenti a personalità ultra-note del mondo del rock.
David Gilmour, Mick Jagger, Keith Richards, Eric Clapton, Jimmy Page, Pete Townshend, Jeff Beck, Ronnie Wood, Brian May, Mark Knopfler, Tony Iommi, Angus Young, Malcolm Young, Sting, Ritchie Blackmore, vari membri dei Def Leppard, Bryan Adams, Liam Gallagher e Paul McCartney sono tutti nomi che si possono leggere sulla chitarra in questione, acquistata per quasi due milioni e mezzo di euro da Sheikha Al-Mayassa, membro della famiglia reale qatariota nonché curatrice del complesso museale di tutto il Qatar.
La Fender Stratocaster nera di David Gilmour – 3.500.000 euro circa
Da una chitarra che non è legata a nessun musicista in particolare a un’altra che invece è stata il simbolo di un grande chitarrista: la Stratocaster nera di David Gilmour è anch’essa stata bandita in un’asta benefica organizzata da ClientEarth, un’associazione che si propone di sensibilizzare le persone sul tema del cambiamento climatico e promuovere iniziative a tema. Aggiudicata per circa tre milioni e mezzo di euro dal miliardario americano Jim Irsay, proprietario di una squadra di football americano nonché appassionato di musica e lui stesso chitarrista dilettante, la Strato di Gilmour ha cambiato proprietario nel 2019 insieme con tutta un’ampia selezione di suoi strumenti storici che l’ex Pink Floyd ha donato alla ClientEarth in occasione di quella stessa asta.
La chitarra è stata con Gilmour per cinquant’anni: acquistata a New York nell'inverno tra il 1969 e il 1970, è stata portata sul palco dal musicista inglese per la prima volta nell’anno seguente ed è stata usata moltissimo almeno fino al 1986. Sfoderata nuovamente di fronte al pubblico durante la storica reunion per Live 8 del 2005, Gilmour ha adoperato la Strato infinite volte dal vivo, modificandola parecchio nel corso degli anni in base alle sue esigenze sonore o al suo gusto estetico del momento, tanto che diverse componenti sono state sostituite più volte, come i pickup, il manico e il tremolo.
La Martin D-18E di Kurt Cobain – 5.300.000 euro circa
In tutti gli articoli sulle chitarre più costose della storia fioccano i modelli elettrici ma quella più pagata di sempre è un’acustica, per la precisione la Martin D18E usata da Kurt Cobain, leader dei Nirvana, durante la registrazione audio e video del famosissimo MTV Unplugged, l’esibizione dal vivo più celebre della storia della band. È stata venduta a un’asta nel 2020 per una somma spaventosa che supera i cinque milioni di euro: a sborsarla è stato Peter Freedman, uomo d’affari australiano noto per essere il proprietario della Rode, una delle aziende leader mondiali nella produzione di microfoni. A mettere all’asta lo strumento, invece, è stato l’ex marito di Frances Cobain, figlia di Kurt e di Courtney Love.
La Martin D-18E è peraltro uno strumento piuttosto peculiare di per sé: si pensa che ne siano state prodotte solo trecentodue nel 1959, anno in cui è stata costruita anche quella poi acquistata da Cobain. Quel modello in particolare venne pesantemente modificato, come ha raccontato Ernie Bailey, tecnico di fiducia del frontman dei Nirvana. Kurt la comprò pochi mesi prima di registrare Unplugged e la scelse per l’esibizione nonostante non fosse nemmeno la miglior chitarra acustica che avesse a disposizione, secondo Bailey. «Voleva una Martin acustica ed era entusiasta di potersene comprare una, nel 1993. Credo che a Kurt piacesse la D-18E perché era piuttosto strana e unica, per essere una Martin acustica» ha spiegato il tecnico a Ultimate Guitar in una vecchia intervista. «Credo che apprezzasse la dichiarazione d’intenti che emergeva nel vederlo suonare una Martin con un mucchio assurdo di componenti elettroniche montate sopra» ha concluso Bailey.