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Chi si ricorda le Sugababes?

Ci sono fenomeni del pop mondiale che hanno sfornato decine di hit, venduto milioni e milioni di dischi o fatto tour in tutto il mondo capaci di raccogliere centinaia di migliaia (quando non milioni) di persone… solo che non sempre detti fenomeni colpiscono anche l’Italia con la forza con cui investono altre lande del globo terracqueo. Un ottimo esempio di tutto ciò sono le Sugababes: girl band dal successo spaventosamente enorme in tutto il Regno Unito nei primi dieci anni del terzo millennio e solo tangenzialmente apprezzata qui in Italia dove, a parte due o tre successi – che da noi sono stati vissuti come tormentoni casuali – non hanno mai avuto troppa fortuna. Eppure il resto del mondo le acclamava.

Capaci di essere seconde solo alle Spice Girls come band tutta al femminile in grado di piazzare più singoli al numero uno delle classifiche del Regno Unito, le Sugababes hanno visto ben cinque dei loro album entrare nella top 10 UK dei dischi più venduti (e quattro di questi diventare di platino) e sono state una presenza molto ricorrente delle chart britanniche per tutti gli anni 2000.

Formatesi alla fine degli anni 90 quando le componenti originali Mutya Buena e Siobhán Donaghy erano decisamente più vicine ai dieci anni che non ai venti, le Sugababes sono presto diventate un trio con l’arrivo di Keisha Buchanan, grande amica della Buena.

Il debutto ufficiale arriva nel settembre del 2000, in un periodo molto particolare per le girl band: le Spice Girls arrivano dall’anno più loffio della loro carriera e sono di fatto già separate e pronte per intraprendere ognuna la propria carriera solista; le All Saints stanno per chiudere un biennio di vertiginosa ascesa che culminerà con il primo scioglimento del gruppo nel febbraio successivo e le Destiny’s Child non sono ancora la macchina perfetta che conosceremo a partire dall’anno seguente. Nel mondo – e in particolare nel Regno Unito – c’è spazio per un nuovo gruppo femminile dominante, insomma.

Nonostante una falsa partenza dovuta al successo contenuto dell’album d’esordio One Touch e all’uscita dal gruppo della Donaghy, con l’ingresso di Heidi Range nella formazione e il secondo disco di inediti, Angels with Dirty Faces, le Sugababes finalmente si installano ai vertici delle classifiche e la loro musica inizia a sentirsi davvero ovunque (persino in Italia, grazie al singolo tormentone Round Round). È il primo passo di un percorso di dominazione assoluta lunga anni in UK, con una sfilza di hit la cui eco si riflette anche nei Paesi che più tradizionalmente vanno a rimorchio del mercato discografico britannico, arrivando a lambire praticamente tutta l’Europa.

L’apice assoluto del successo arriva con Taller in More Ways, quarto album d’inediti uscito nel 2005 trainato dalla mega hit Push The Button. Pezzo clamorosamente indovinato che sembra riportare alle atmosfere degli anni 2000 la grande lezione pop degli Abba ma con una dose sovrabbondante di suoni elettronici che tendono a dare un effetto un po’ giocoso e plasticoso, la canzone è un ballabile leggero e ammiccante che è semplicemente impossibile non canticchiare dopo esserci entrati in contatto. In particolare, è il pre-chorus a risultare eccezionalmente brillante, con la sua melodia up tempo e la sua formula ascendente che lancia l’appiccicosissimo ritornello.

A completare la formula del successo perfetto, poi, ci si mette anche il videoclip, senza alcun dubbio il più smaccatamente sensuale tra quelli prodotti dal gruppo fino a quel momento. La combo canzone più video è semplicemente letale e Push The Button diventa un brano talmente killer per radio, tv e qualunque altro media che, nonostante esca a settembre del 2005, nel febbraio dell’anno seguente è ancora così suonato che le Sugababes sono chiamate a interpretarlo alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali di scena a Torino.

La canzone resta il picco assoluto della carriera del gruppo che, tra cambi di formazione improvvisi e continue apparizioni nelle cronache di gossip dei tabloid, riesce comunque a riscuotere ancora un minimo di successo in patria per tutta la seconda metà del decennio finché la spinta creativa e artistica del collettivo non si spegne definitivamente attorno al 2011 (in quel momento, nel gruppo non figura più nessuna delle tre cantanti originali e resiste solo Heidi Range, come reduce dell’epoca d’oro). In quello stesso anno, il trio originale di Sugababes formato da Mutya Buena, Siobhán Donaghy e Keisha Buchanan si rimette insieme e ricomincia a lavorare in studio e a esibirsi dal vivo… ma per una serie di impedimenti legali, non può tornare in possesso del nome Sugababes fino al 2019.

Oggi il gruppo è più attivo che mai: complice la giovanissima età delle componenti nella prima fase della loro carriera, le Sugababes sono donne di appena quarant’anni, nonostante gli oltre venticinque anni d’esperienza nel settore. Nel 2024, tra le altre cose, il terzetto è stato protagonista di un’intensissima attività dal vivo, che le ha portate a esibirsi anche all’importantissimo festival di Glastonbury. Pezzo forte della scaletta? Ma Push The Button, ovviamente.

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Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.