The Idol: la musica è protagonista nella serie con The Weeknd e Lily-Rose Depp
The Idol è una serie che occupava un ruolo di assoluto rilievo tra le produzioni del 2023 del network americano HBO. Infatti la rete, che nel corso degli anni ci ha regalato Game of Thrones, I Soprano, The Wire o The Newsroom, puntava parecchio sulla combinazione potenzialmente esplosiva tra The Weeknd, Sam Levinson e ovviamente Lily-Rose Depp e, perlomeno sulla carta, l’opportunità di mettere insieme tre talenti di grande successo era fin troppo golosa. Gli ingredienti erano del resto di altissimo profilo: un cantautore di primo piano su scala globale all’esordio assoluto nel mondo della tv e, per di più, nelle vesti di soggettista e produttore, oltre che di attore; una figlia d’arte piena di talento, essenzialmente quanto di più vicino ci sia a una star annunciata, in grado di recitare, cantare e ballare (senza dimenticare la bella presenza); l’esperienza e le capacità di Sam Levinson, sceneggiatore e regista, deus ex machina del grande successo HBO Euphoria, particolarmente apprezzato dal pubblico under 30.
Al di là dei risultati di pubblico e critica – sicuramente molto al di sotto delle aspettative di HBO e, più in generale, di tutto l’ambiente televisivo – quel che ci interessa è l’aspetto musicale. Dato il profondo coinvolgimento di The Weeknd alla fase creativa e la trama stessa della serie, che racconta un breve tratto dell’esistenza di una giovane popstar in crisi, la musica gioca un ruolo essenziale nella narrazione. Parallelamente alla serie, sono state distribuite tantissime canzoni che hanno fatto parte della colonna sonora. Ci sono successi contemporanei di vari artisti, certo, ma anche alcune cover sorprendenti e diverse composizioni originali… E abbiamo anche un assaggio di come potrebbe essere, di come potrebbe suonare una hit per un’artista femminile scritta proprio da The Weeknd.
Il brano portante di tutta la serie che, nella finzione, è la canzone con cui il personaggio di Lily-Rose Depp vuole tornare in auge, è di fatto un chiarissimo distillato delle capacità di songwriting pop di The Weeknd, anche quando scrive conto terzi. World Class Sinner/I’m A Freak è inequivocabilmente figlia dell’artista canadese tanto a livello melodico, quanto su quello produttivo; per farla breve, la sensazione che si prova ascoltandola si potrebbe sintetizzare nella formula: “il re del pop elettronico contemporaneo ne ha fatta un’altra delle sue”. Quel che la rende molto particolare è ovviamente la voce femminile di una non-cantante – qual è Lily-Rose Depp, che canta bene ma non lo fa veramente come professione – che la spoglia dai gorgheggi e dai preziosismi che normalmente The Weeknd ama inserire nelle sue interpretazioni, dandole un che di asciutto che scorre bene con il suo telaio musicale. Non c’è dubbio che il pezzo abbiamo pochissimo da invidiare a una “vera” canzone da classifica.
Canzone da classifica reale che invece doveva essere – ed è stata, anche se non in maniera esplosiva – Double Fantasy, che è il singolo di supporto a The Idol inciso da The Weeknd per accompagnare e promuovere la serie nel suo ambito artistico primario. Brano arricchito da un featuring di Future, Double Fantasy segna il ritorno del cantautore nel mondo molto elettronico e quasi dance di After Hours ed è sostanzialmente una riproposizione del suo stile più riconoscibile. A fare da ideale “lato B” di questo brano, è poi uscito anche Popular, che vanta la partecipazione di Madonna ed è invece una canzone che si innesta più nel filone di R’n’B revival a cui The Weeknd sembra essersi dedicato più di recente. Il successo commerciale di entrambi i pezzi, tutto considerato, è stato modesto così come il gradimento da parte di pubblico e critica.
La colonna sonora della serie nasconde anche un paio di chicche dal sapore post-beatlesiano: sono infatti presenti due cover (molto) elettroniche di My Sweet Lord di George Harrison, cantata dall’artista australiano Troye Sivan che nella serie veste i panni di Xander, e soprattutto di Jealous Guy di John Lennon, interpretata direttamente da The Weeknd. Due piccole dediche a due star immortali che, a voler bene vedere, sono state tra i primissimi artefici (e forse anche tra le prime vittime?) dello star-system musicale contemporaneo di cui The Idol cerca di raccontare i lati più oscuri.