Top 5: quelle cose da non dire mai e poi mai a un bassista
Né contrabbasso né chitarra, il basso è uno strumento dalla natura anfibia che da sempre nell'immaginario collettivo lo espone alle più bonarie prese in giro, quando non a grossolani fraintendimenti. È un po' come l'amico sfigato ma simpatico della compagnia.
Per facilitare la conversazione con i bassisti abbiamo condensato anni di esperienza vissuta in questo frasario essenziale di domande, battute e osservazioni da evitare come la peste se non volete inimicarveli per il resto della vita. Che la lettura possa esservi di insegnamento.
Bella la tua chitarra!
Non. È. Una. Chitarra. Non c'è niente da fare: noi bassisti dobbiamo arrenderci all'evidenza che esistono, ed esisteranno sempre, un sacco di persone che non solo non sanno distinguere un basso da una chitarra elettrica, ma che nella maggior parte dei casi non hanno una chiara idea di cosa il basso effettivamente sia. In tal caso potete sempre educare i vostri candidi interlocutori con un metodo infallibile: Il basso, dai... Quello che fa “bi-du-bi-du-bi-du”.
Mi suoni qualcosa dei Red Hot?
Non c'è dubbio che Flea dei Red Hot Chili Peppers sia stato uno dei più grandi bass heroes e innovatori dello strumento, capace di ispirare generazioni di nuove leve del basso elettrico. Ma di certo non l'unico. Sarebbe come chiedere a un chitarrista di suonare Jimi Hendrix o a un tastierista di suonare i Toto... Ah già, succede regolarmente anche quello.
Voi bassisti sembrate sempre così mansueti
Sarà forse che il calore delle frequenze basse viene istintivamente associato a un animo contemplativo. Lo stereotipo del bassista “serafico” nasce negli anni '60, quando grandi musicisti come Bill Wyman dei Rolling Stones e John Entwistle degli Who occupavano davvero la seconda fila sul palcoscenico con la loro maschera di apparente imperturbabilità. Ma prendete un animale da palcoscenico come il già menzionato Flea, oppure solisti come Jaco Pastorius o Larry Graham, per capire quanto lo stereotipo sia del tutto parziale.
Ma suoni col plettro o con le dita?
La dicotomia “plettro VS. fingerstyle” – con implicito riferimento alla superiorità del secondo – rappresenta da sempre una falsa rivalità nel mondo del basso elettrico. Ci sono sonorità impossibili da ottenere con il fingerstyle, così come risulterebbe molto difficile suonare bene uno standard jazz col plettro: un bassista completo dovrebbe semplicemente essere in grado di usare tutte le tecniche a disposizione.
Come mai hai scelto proprio il basso?
Avendo noi scelto di suonare uno strumento che per sua natura non si pone al centro dell'attenzione, per di più considerato “troppo facile”, è normale che la gente comune si chieda le ragioni di una simile inspiegabile scelta. Anche in questo caso, per chi vuole tagliare corto, la risposta è scontata: Perché i chitarristi sono troppi!