Vangelis: 4 canzoni per ricordarlo come si deve
Lo scorso 17 maggio è mancato Vangelis. Classe 1943, Evángelos Odysséas Papathanassíou (questo il suo vero nome) è oggi considerato uno dei pionieri della musica elettronica in senso assoluto, nonché il maggior compositore del genere, perlomeno a livello mainstream. Si trattava del classico artista più noto tra i musicisti che non al pubblico generico (per quanto abbia conosciuto anche un momento di grande fama attorno agli anni 80) e, soprattutto, dell’autore di alcune canzoni che in tantissimi hanno sentito pur senza sapere che ne fosse lui l’artefice.
Greco, cresciuto a pane e musica fin dalla più tenera infanzia e con dei trascorsi giovanili legati soprattutto al prog rock, suonato con gli Aphrodite’s Child a cavallo della fine degli anni 60 e la prima metà degli anni 70 in quel di Parigi, inaugura la sua carriera solista nel 1973 e, più o meno in quello stesso periodo, lascia la band e si trasferisce a Londra. Qui, dà seguito al primo album in solitaria, Earth, con altri dischi e si afferma come compositore di musica elettronica e sperimentale ma sono gli anni 80 a consacrarlo come reale superstar, essenzialmente grazie al lavoro fatto per il cinema.
La colonna sonora di Momenti di gloria lancia definitivamente la figura di Vangelis come musicista e compositore di successo. Ironicamente, l’altro opus magnum, ossia la colonna sonora di Blade Runner, non uscirà sul mercato fino al 1994 nonostante sia stata composta quasi in parallelo con quella di Momenti di gloria, per via del tremendo insuccesso al botteghino del film di Ridley Scott, assurto allo status di culto assoluto solo nel decennio successivo alla sua uscita, tramite passaparola e mercato home video. A tutto ciò, ha sempre affiancato la realizzazione di dischi “puri”, slegati dalle composizioni per accompagnare le immagini.
In ogni caso, proprio da questi due film abbiamo tratto due dei quattro brani scelti per ricordarlo, a cui abbiamo affiancato i suoi due singoli di maggior successo commerciale slegati però dalle composizioni per il cinema.
Blade Runner (End Titles) – Blade Runner
Brano della colonna sonora del capolavoro di Ridley Scott che parte non appena cominciano i titoli di coda – come preannuncia lo stesso titolo del brano – e che contiene in sé tutti gli elementi che caratterizzano l’intera soundtrack del film, a livello sonoro. Il sintetizzatore la fa ovviamente da padrone e l’atmosfera della canzone cattura perfettamente il clima generale di Blade Runner tra pioggia, introspezione, tensione della detection (principalmente nel ritmo sincopato che è il “telaio” del brano), filiazione dal noir e clima fantascientificamente dedadente del mondo in cui è ambientata tutta la vicenda. Tutto questo viene condito da delle note – quelle suonate dai violini – che portano con loro una struggente e malinconica dolcezza. Il tocco di genio finale è la dissolvenza finale della musica, che sfuma nella pioggia.
Ask The Mountains – Voices
Dai primi anni 80 passiamo violentemente alla metà degli anni 90 con Ask The Mountains, il secondo singolo che ha avuto più successo ed eco internazionale della produzione di Vangelis non strettamente legata al cinema. Il brano ha avuto un discreto riscontro commerciale al momento della sua pubblicazione come secondo estratto dall’album Voices, nel 1995, e ha poi goduto di un’ulteriore risacca di popolarità qualche anno dopo grazie al documentario di Discovery Channel Deep Sea, Deep Secrets ma, soprattutto, nel 2006, quando è stato scelto come brano di accompagnamento da un pluripremiato spot della Indesit. Il Vangelis di Ask The Mountains è un compositore ormai maturo ma sempre à la page, in grado di scrivere una canzone perfettamente in linea con il clima più elettronico e ambient degli anni 90, decennio in cui le sonorità sintetiche non sono più avanguardia ma un solidissimo cardine della produzione musicale contemporanea, completamente assimilato.
Movement 3 (from "Symphony to the Powers B") – Heaven and Hell
Movement 3 è contenuta nell’album del 1975 Heaven and Hell ed è la canzone non tratta da una colonna sonora che ha registrato il più grande successo commerciale nella storia di Vangelis, anche se non nel suo anno di pubblicazione ma nel 1981, quando venne ripubblicata sulla scia del successo della colonna sonora di Momenti di gloria (o Chariots of Fire, com’è in originale). Il motivo per cui il brano venne ridistribuito è presto spiegato: è il terzo movimento di una vera e propria suite da ventidue minuti che prendeva tutto il lato A dell’LP originale di Heaven and Hell e contiene in sé un primissimo abbozzo della melodia portante di quello che sarà il tema principale di Momenti di gloria. Per Vangelis, comunque, si tratta di un disco cruciale perché segna il passaggio fondamentale dal prog – da cui Heaven and Hell è ancora influenzatissimo – alla musica elettronica.
Chariots of Fire (Titles) – Chariots of Fire
Come descrivere questo brano a chi non lo conosce (o meglio, pensa di non conoscerlo) se non come “quella canzone che in tv usano sempre come sfondo per chiunque vinca qualcosa”? Il tema portante di Momenti di gloria – che, per inciso, apre l’omonimo film con la celebra scena introduttiva della corsa sulla spiaggia – è una delle composizioni per il cinema più celebri, più citate e riutilizzate in altri contesti della storia del Novecento. Una di quelle musiche intessute talmente in profondità nell’immaginario comune che vive di per sé, al punto che moltissime persone ne ignorano del tutto l’origine pur avendola ascoltata decine di migliaia di volte. E non è difficile capire perché il suo fascino immortale duri ancora oggi: oltre a essere una splendida canzone, dipinge perfettamente la sensazione di vittoria.