Intervista a Enrico Intra
Pianista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano (come il lancio del cabaret con la fondazione dell'Intra's Derby Club), Enrico Intra, nato a Milano nel 1935, si è affermato giovanissimo negli anni '50 ed è stato tra i primi musicisti italiani ad elaborare un concetto "europeo" di jazz. Dopo aver realizzato storici album quali Archetipo, Messa d'Oggi, Nuova Civiltà (con il grnade sassofonista Gerry Mulligan), dalle seconda metà degli anni '80 sta sviluppando in forme sempre nuove progetti legati al rapporto musica immagine e basati sull'improvvisazione totale. Presidente di Musica Oggi e responsabile dei Civici Corsi di Jazz di Milano, Intra è il fondatore e il direttore musicale della Civica Jazz Band, protagonista di un'importante stagione al Picoolo Teatro di Milano.
Enrico Intra sarà il nostro maestro per condurci sulla rotta della musica per le immagini. Un’occasione specialissima per farci guidare da un mega vip in un viaggio nei film di tutti i tempi alla ricerca della colonna sonora più stupefacente e inedita.
L'incontro sarà domenica 13 dicembre alle 10.45 presso l’Auditorium della Scuola di Musica Cluster.
Formazione alla musica per le immagini. Come ti è venuta questa idea?
Incontrando Vicky, anzi, re incontrando Vicky: mi è sembrato il momento giusto e la persona giusta con cui realizzare insieme quello che da anni faccio nei teatri, musica e immagine.
Perché hai scelto la scuola di musica Cluster?
Cluster è una scuola di musica con una crescita sorprendente, anno dopo anno, che ha saputo abbinare la professionalità e la serietà con cui ha sempre organizzato i propri corsi di musica con nuovi progetti e idee innovative.
Nella sede di Via Mosè Bianchi si respira creatività, impegno ed intelligenza. Giovani, giovanissimi e meno giovani qui sono impegnati seriamente ma sempre con il sorriso.
Un parterre fantastico per sperimentare, e credetemi, per me che seguo da tanti anni la didattica trovare un partner di questo livello è stato una vera rivelazione!
Con l’orgoglio alle stelle, inizia la mia intervista al Maestro Enrico Intra, che con i suoi (incredibili!) 80 anni è il protagonista di una nuova vita musicale. Sì, perché a dispetto della sua età anagrafica (che nessuno potrebbe mai indovinare) saltella da un progetto all’altro, lancia idee e si butta in nuove avventure musicali…
La nota che preferisci?
Il DO, naturalmente, perché è l’inizio di una delle scale e sul pianoforte è bianca come la carta su cui scrive il poeta, la tavolozza sulla quale dipinge il poeta ed è la voce del verbo dare… e a me piace dare, quando suono “do” il massimo.
Come ti piace vestire ?
D’inverno nero e d’estate bianco. Sempre uguali. Come i tasti del pianoforte Mi vedi ora? Indosso un cachmirino (per noi milanesi, un golfino di cachemire) che mia moglie mi compra in Svizzera, perché costa meno, e sotto ho una polo. Se mi vedi d’estate ho una polo, senza cachemire, ma tutto lì. La mia amica napoletana Gisa dice che sono 30 anni che mi vede vestito sempre uguale. Ma così mi sento sicuro, un po’ protetto In fondo credo di essere un “falso sfacciato”, in milanese si dice che faccio il ganassa, per nascondere la mia riservatezza.
Sei di Milano, quindi…
Milano, Milano. Nato e vissuto nella zona del capolinea del tram 16. Anche adesso abito dove posso vedere passare il 16, anche se ha cambiato giro… Milano mi piace tanto, tantissimo. Della mia infanzia ricordo momenti splendidi, anche il mio primo amore, le gemelle Ebe e Ada, che abitavano vicino a me, al capolinea del 16. Avevamo 6 anni, loro erano anche bruttine, per la verità, ma mi affascinava il fatto che fossero uguali. Ebe e Ada assolutamente identiche, e così avevo una doppia scelta (come nel calcio sempre uno a disposizione in panchina). A proposito sono interista contro tutti e tutte le altre squadre.
Precoce…
Sì ma fedelissimo: e gelosissimo. Sono geloso sia dei miei affetti, che delle mie cose. Pensa che il mio colore preferito è il giallo. “uomo milanese passionale”, sembra possibile?
Ma nella vita cosa ti piace, cosa preferisci?
Mi piacciono le cose semplici, il “pane al pane, vino al vino”. Per esempio adoro il taleggio: mi ricorda quando ero sfollato in campagna durante la guerra e mio zio la mattina mi dava da bere il latte appena munto. Il taleggio ha lo stesso sapore di quel latte… macchè ostriche e champagne! Datemi una bella fetta di taleggio e una michetta (quella vera milanese 100%) e mi fate felice! Non sopporto la falsa modestia: ecco vedi, io non sono modesto... perché dovrei?
Ho impiegato 80 anni ad arrivare fin qui. E ne sono fiero!
Buon compleanno Enrico Intra: un compleanno speciale festeggiato con l’uscita di un numero specialissimo di “Jazz i”, tutto dedicato a lui, e ai suoi “primi ottantanni”.