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Intervista a Valentino Finoli: un veterano di Cluster che per la musica ha lasciato la sua terra senza rimpianti

Partiamo dagli inizi della tua carriera

"Nasco come batterista. A casa mia c'era la batteria di mio cugino e io a 5 anni già provavo a suonarla! Mio padre era clarinettista e un giorno mi mise in mano un sax. Mi spiegò dove mettere le dita e io feci la scala completa. Da lì pensammo di preparare l'esame al Conservatorio di Pescara. Al momento della scelta se diplomarmi in clarinetto o sassofono decisi per quest'ultimo perché è sempre stato la mia passione. Poi mi sono specializzato in musica jazz. Diciamo che il clarinetto è l'eredità di mio padre, il sax è il mio strumento."

Continui a suonare?

"Sì, accosto all'attività didattica quella concertistica. Suono con diverse formazioni e ho un quintetto che porta il mio nome: "Vale-Finoli", di impronta jazzistica, ma contaminato da altri generi."

Come sei arrivato a Cluster?

"Mi invitò Massimo Dall'Omo che stava aprendo la scuola con Vicky Shaetzinger. Ho cominciato con un'unica allieva, una ragazzina di 9 anni, adesso ho un'intera classe!"

Visto che ci sei dall'inizio puoi raccontarmi un po' la storia di Cluster dagli albori

"All'inizio la sede era un appartamento in via Cenisio, poi, col trasferimento in via Marco Antonio Colonna, la scuola si è ingrandita e ha preso un'impronta sempre più professionale e adesso in questa nuova sede credo che abbia raggiunto il top!"

Com'è il tuo rapporto con gli allievi?

"Ottimo. Cerco di instaurare un rapporto di amicizia. Insegno sia agli adulti che ai ragazzini. Questi ultimi quando arrivano, nella maggior parte dei casi, non sanno niente dello strumento: magari hanno visto il sax in una vetrina o l'hanno sentito in televisione e hanno deciso di provare. Quindi non posso parlare loro direttamente di musica. Di solito la prima domanda che faccio è: "Perché sei venuto qui?". Le risposte sono curiose, ma la più divertente è stata: "Perché voglio suonare i brani degli U2", che non hanno il sax!"

Se non altro era un'ambizione ardita. E come è andata poi?

"Per fortuna spesso il primo obbiettivo viene abbandonato e gli allievi si appassionano ad altre cose, anche perché io cerco di condurli attraverso un percorso musicale. Per chi suona un fiato la cosa più importante è costruire un suono, che è solo tuo, è simile alla voce."

Perché il sax?

"Perché a quei tempi ascoltavo la musica fusion che è l'incontro tra il jazz e altri generi musicali e in questo tipo di musica il sax è predominante."

Che rapporto hai con lo strumento?

"Beh... è tutto per me: è lo sfogo quando sei arrabbiato e il divertimento se sei allegro."

Parliamo delle colonne sonore che hai inciso

"Sì, per l'agenzia Digital Group ho inciso le colonne sonore di due film: "A casa di Irma" di Alberto Bader e "Animali felici", del regista milanese Angelo Ruta. È stato un lavoro appassionante, perché le musiche vanno costruite di pari passo con la scena, immedesimandosi con gli attori e le atmosfere del girato. Con i Jamaica Liberation Orchestra ho inciso la colonna sonora di "Ravanello pallido", il primo film di Luciana Littizzetto."

Come vivi la differenza tra l'esibizione e l'attività didattica?

"Sono due cose diverse. Nell'insegnamento è importante immedesimarsi con gli allievi, capirne le esigenze, cercare di tirar fuori il meglio di loro. Invece quando suoni l'immedesimazione è con il brano che stai facendo."

Dove hai suonato di recente?

"Sono reduce dal Tastin Jazz Festival di Novate Milanese, dove abbiamo eseguito la Suite di Duke Ellington. Ho suonato per due anni a Umbria Jazz con i Found A(c)tion, un gruppo milanese con cui ho inciso un disco e con cui ho accompagnato una cantante di Chicago: Chick Rodgers ad Umbria Jazz."

Rimpianti?

"Io per la musica mi sono trasferito a Milano, ho lasciato la mia terra, l'Abruzzo, e anche la mia fidanzata! Insomma ho cambiato vita. Ma era necessario, per studiare musica e suonare. E sono contento. All'inizio pensi sempre : "Domani me ne torno giù" e intanto sono 20 anni che sto qui!"

Per quelle strane coincidenze della vita, anch'io partecipai al film "Animali felici", pur non comparendovi nella versione finale, ma volli a tutti i costi il cd della colonna sonora, che mi ha accompagnato durante i lunghi e noiosi spostamenti delle tournée. Sono passati molti anni, ma dopo aver conosciuto Valentino è stato un piacere andarla a riascoltare su youtube.

Autore: Giovanna Rossi

Laureata in Scienze Biologiche all'Università Statale di Milano, nel '93 consegue il diploma di recitazione presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano e comincia l'attività teatrale come attrice.

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