Insegnare musica agli adulti si può!
Chi canta Prévert, chi copia Baglioni
Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia
Chi è morto d'invidia o di gelosia
Chi legge la mano, chi vende amuleti
Chi scrive poesie, chi tira le reti
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere
Chi solo ogni tanto, chi tutte le sere
Na na na na na na na na na na
(Ma il cielo è sempre più blu, Rino Gaetano)
C’è chi ha studiato uno strumento da piccolo e vuole riprenderlo, chi non ha mai studiato musica, chi è in pensione, chi viene a lezione come forma di svago, chi non ha tempo di studiare a casa perché ha figli e lavora, chi invece studia moltissimo, ma non vede risultati... insomma la casistica che l’insegnante dovrà gestire è davvero ampia! Sarà quindi fondamentale lavorare sull’empatia, cercando innanzitutto di entrare in relazione (prima umana, poi musicale) per poi trovare il giusto canale che permetta di capire ritmi, tempi e modalità nell’approcciare lo strumento.
Essenzialmente esistono due macro-categorie di allievi adulti: il principiante e quello che già suona. Ecco alcuni consigli per approcciare al meglio entrambe le tipologie.
L’adulto principiante
L’adulto principiante spesso arriva allo strumento per concretizzare una vecchia passione… ed è impaziente di “saper suonare bene”: non è raro infatti che abbia in mente riferimenti e modelli molto alti, senza rendersi conto che per raggiungere quelle vette sono necessari tempo ed esercizio (anche quello elementare, banale o noioso).
È importante allora che l’adulto si affidi completamente al percorso proposto dall’insegnante, senza cercare scorciatoie o metodi da autodidatta: siamo tutti pieni di sovrastrutture, soprattutto se non siamo più ragazzini, ma in questa fase è importante metterle da parte e seguire la didattica stabilita dall’insegnante.
Non dimentichiamoci poi che, negli adulti, la capacità di astrazione è veramente faticosa. Nella lettura musicale ad esempio, fare capire che il simbolo è qualcosa di astratto è davvero ostico, perché la mente adulta cerca relazioni, agganci a concetti, certezze che ha già.
L’adulto che già suona
L’altro adulto, quello che già suona è quasi l'opposto del principiante: spesso è un autodidatta e dice di voler ricominciare da capo, così da “imparare con metodo”.
In realtà però, tranne in rari casi, non c’è alcun bisogno di fare tabula rasa e ripartire da capo: è più produttivo partire dalle conoscenze che l’allievo ha già e includerle nel percorso formativo. Lavoreremo quindi sui difetti di impostazione o di approccio ritmico, “correggeremo” vecchi vizi, toglieremo le imperfezioni senza demolire il lavoro svolto fin’ora.
Come farlo? Scegliendo un repertorio adatto, nel quale gli esercizi “passano” attraverso brani pensati ad hoc per l’allievo (un esempio è il Metodo Bastien per pianoforte).
Un ultimo consiglio, valido per approcciare qualsiasi tipo di allievo adulto: sii autorevole! Può capitarti che l’allievo sia più grande di te, quindi attenzione a non farsi travolgere!