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Le qualità che deve avere un insegnante di musica

Imparare a suonare bene è una delle attività più impegnative che ci siano: richiede tempo, pazienza, una certa dose di talento... e sicuramente è importante anche avere un buon insegnante, figura che tutti noi vorremmo essere!

Ma che qualità deve avere un musicista per essere un “buon insegnante” di musica?

Innanzitutto per essere un buon insegnante di musica è fondamentale avere una profonda conoscenza dello strumento che si insegna e della musica in generale (teoria, ritmica, lettura, ecc.), accompagnato da un ricco bagaglio di didattica, metodi e trucchi.

Anche il patrimonio culturale musicale è fondamentale: ascolti, letture, film, concerti, video… un buon insegnante è sempre al passo con i tempi che corrono, non può essere rimasto al pop anni 2000 solo perché è stato il periodo della propria adolescenza! Deve essere in sintonia con le nuove uscite e con la musica che i suoi allievi ascoltano e vogliono suonare.

Deve poi voler essere un insegnante e quindi possedere una spiccata sensibilità umana e buone basi di pedagogia. Non si può fare questo mestiere se non c’è una vera vocazione: è un lavoro impegnativo, a volte difficile, altre ripetitivo, che non sempre dà soddisfazioni… non si può essere insegnanti di musica “di ripiego”, altrimenti si rischia di finire in burnout.

Non si deve neanche essere meri “istruttori” di uno strumento, perché la musica è molto di più: tocca innumerevoli corde legate all’estetica, alla vita, ai pensieri e alle emozioni. Insegnare la tecnica non è mai il fine di un buon insegnante di musica, ma il mezzo per arrivare all’educazione musicale in senso più ampio. Un buon insegnante crea dei veri amatori di musica, individui che conoscono bene la materia e sanno non solo padroneggiarla ma anche ascoltarla.

Un buon insegnante, inoltre, sa trasmettere il metodo, che nell’apprendimento musicale è fondamentale. Dopo la scintilla della motivazione, infatti, c’è una dimensione artigianale di acquisizione paziente e laboriosa durante la quale bisogna far trovare all’allievo il gusto per il lavoro. Dire “Guardate cosa so fare, cosa si può fare” senza però trasmettere un metodo, è un atteggiamento sterile se non addirittura controproducente.

Il lavoro metodico deve poi trovare lo stimolo nel lavoro creativo. È importante ricordare e ricordarsi che per l’uomo la musica prima di essere una materia scolastica è, e rimane, principalmente un’esperienza sociale, un vissuto di azioni musicali e para-musicali, all’interno del quale gli individui formano e sviluppano le loro personali identità su questo pianeta.

Autore: Cluster MaDiM

Cluster MaDiM - Master di Didattica Musicale - è un progetto ideato e realizzato da Vicky Schaetzinger, Paola Dell'Erba e Massimo Dall'Omo, rivolto agli insegnanti o i futuri insegnanti. Grazie alla loro pluriennale esperienza ci guideranno nel percorso dell'insegnamento tra tecniche didattiche, relazioni con e tra gli allievi, pedagogia, storia di vita vissuta... e molto altro!