A tu per tu con Davide Cabassi: la Primavera di Baggio 2022
Venerdì 7 ottobre 2022, a Milano, presso la chiesa di Sant’Apollinare in Baggio (conosciuta da tutti come Chiesa vecchia) si terrà la nuova edizione della Primavera di Baggio, un’iniziativa di altissimo profilo culturale che ormai dai dieci anni è diventata un appuntamento ricorrente della vita di quartiere grazie all’iniziativa di Davide Cabassi e Tatiana Larionova, pianisti di fama internazionale, coniugi e residenti proprio a Baggio.
Si tratta di un concerto di musica da camera di livello straordinario, una stella polare culturale per la zona ovest di Milano e tutta la città, dove poter ammirare non solo Davide e Tatiana al piano ma anche una folta schiera di musicisti eccellenti. Quest’anno, saranno infatti presenti alla Primavera: Rebecca Taio al flauto, Anton Dressler al clarinetto, Anna Maria Barbaglia al fagotto, Marco Pierobon alla tromba, “Gli Archi di Ledro” con Clara Gerelli e Marta Nahon al violino, Elena Faccani alla viola, Marco Decimo al violoncello. A completare il parterre, inoltre, ci saranno anche la voce narrante del compositore e produttore Vittorio Cosma insieme con l’eclettico Gomalan Brass Quintet.
Per saperne di più sulla Primavera di Baggio, sulla comunanza d’intenti con Cluster e, ovviamente, sul programma specifico della serata del 7 ottobre, abbiamo raggiunto Davide Cabassi, che ci ha gentilmente concesso più di un'intervista, una vera chiacchierata tra amici in cui ci parla del progetto, della “sua” Baggio e della rilevanza che un evento come la Primavera può avere per una realtà periferica ma vitale come, appunto, quella di Baggio.
Prima di tutto, Davide, cogliamo l’occasione per ringraziarla per il tempo che ci sta regalando e per la sua disponibilità. La Primavera di Baggio è una realtà da ben dieci anni: ci può raccontare un po’ com’è nato il progetto e con che obiettivi?
Tutto nasce diversi anni fa da un'idea congiunta mia e di mia moglie, Tatiana Larionova, una pianista straordinaria, che - insegnando qua, nel nostro quartiere, che è appunto quello di Baggio - si è accorta di come la distanza dal centro, per tanti ragazzi che studiavano con lei, fosse molto grande. Non tanto in senso fisico, quanto in senso psicologico: i ragazzi vanno in centro a fare shopping ma poi, di fronte a un evento culturale come può essere un concerto, si sentono un po’ inibiti. Il fatto di dover andare alla Scala o al Conservatorio per sentire musica di qualità creava in loro una certa soggezione e quindi da qui è nata la decisione e la scelta di portare qua la grande musica, la musica di alta qualità, la musica da camera di livello veramente alto.
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Di fatto, la riportiamo nel cuore del quartiere, che è la chiesa vecchia di Baggio, dedicata a sant’Apollinare. È iniziato tutto un po’ così, in maniera molto pioneristica, facendo tanti concerti noi, i nostri amici stretti e i nostri studenti e poi, però, la cosa è diventata grande, un momento di aggregazione per tutto il quartiere e una vera festa, a cui si sono unite tutte le associazioni locali, tanto culturali quanto di volontariato sociale e oggi è un momento molto atteso, dalla gente di Baggio. Le persone, oggi, grazie alla nostra iniziativa si trovano ad ascoltare musica da camera e a fare festa, godere di un momento di bellezza e di luce, che poi si è intersecato con tutta una serie di tematiche, a partire - come dicevo – dall’esordio dei giovani o all’inclusività, tema a cui teniamo moltissimo. In questi dieci anni, abbiamo fatto debuttare durante la Primavera di Baggio decine e decine di giovanissimi strumentisti.
Per garantire la massima inclusività, i nostri concerti sono tutti a ingresso gratuito: molto volentieri accogliamo chi può e vuole sostenerci ma anche chi non può fare nulla è comunque benvenuto ai nostri concerti. Infine, siamo in prima linea anche sul tema, ovviamente, della riqualificazione delle periferie. Noi cerchiamo di tenere aperti i luoghi di Baggio: abbiamo fatto tanti concerti nei cortili, facciamo una stagione piuttosto corposa in biblioteca (che è un po’ un avamposto culturale per il quartiere) e solamente il fatto di tenerla aperta e tenere accesa la luce è già molto importante.
Come mai avete scelto proprio la musica da camera come “ingrediente” principale della Primavera di Baggio?
Intanto questo deriva dalla nostra personale inclinazione: siamo pianisti e quindi abbiamo fatto centinaia di esibizioni pubbliche e quindi abbiamo suonato tantissima musica da camera per pianoforte. Negli anni, però, ci siamo aperti un po’ a tutto: abbiamo avuto anche, più volte, orchestre sinfoniche ospiti, che sono venute a trovarci.
Abbiamo suonato tutti i concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, abbiamo suonato qualche sinfonia di Beethoven, ci sono state serate con cantanti che hanno fatto delle arie d’opera, abbiamo avuto una riduzione di Aida fatta dal Gomalan Brass Quintet (molto divertente) ma l’opera ha bisogno anche di spazi che non abbiamo a disposizione spesso, ovviamente. In generale, siamo aperti a tutto: quest'anno abbiamo avuto anche un concerto di musica antica con clavicembalo per cui, in realtà, siamo aperti a tutti i generi. Il centro è sempre la musica da camera perché siamo noi e noi siamo pianisti, dunque orbitiamo attorno a questo repertorio.
Cos’hanno in comune la Scuola di Musica Cluster e la Primavera di Baggio? Come possono trovare un terreno comune su cui creare - insieme - una sinergia efficace?
Il progetto della Primavera di Baggio e Cluster hanno tante cose in comune. Innanzitutto, c’è chiaramente l'attenzione giovani ed entrambe le entità hanno una fortissima inclinazione all’inclusività. Cluster è una scuola che crea gruppi, che crea appunto sinergie, è una scuola dinamica e in questo noi ci sentiamo molto simili. La relazione fra un’istituzione educativa come Cluster è un'associazione più performativa, naturalmente, come Primavera di Baggio, con degli intenti molto simili e con un amore enorme per quello che entrambi facciamo, può essere veramente una quadratura del cerchio. Quello che si impara a Cluster poi, forse, si può sentire durante la Primavera di Baggio e anche viceversa! Pensiamo che siano due vasi molto naturalmente comunicanti.
E il tema del concerto della Primavera di quest'anno da cosa nasce? Come vi è venuto in mente proprio Pierino e il lupo?
Il concerto del 7 ottobre un concerto unico ed è un concerto molto speciale. Solitamente, a ottobre noi facciamo l'intera stagione, da quattro o sei concerti… mentre invece quest'anno ci sarà solamente un concerto. E questo è per noi un evento speciale, nel senso che lo viviamo come un concerto centrale attraverso il quale capiremo anche come andare avanti, come Primavera di Baggio.
In questo momento siamo veramente disperatamente alla ricerca di un sostegno fisso e costante alla nostra attività e quindi questo evento – che sarà enorme perché ci saranno quindici musicisti coinvolti, la presenza di Vittorio Cosma come voce recitante e altro ancora – sarà anche un momento in cui capiremo su cosa possiamo contare. Il fatto che quest’anno ci sia della musica da camera, Schumann, la Rapsodia in blu col Gomalan Brass Quintet che è sempre stato un gruppo molto vicino alla Primavera di Baggio e, infine, Pierino e il lupo dedicato particolarmente ai ragazzi riassume molto bene ciò che la Primavera è stata nel corso di questi dieci anni.
Prima ha accennato alla riduzione del programma di concerti rispetto al recente passato e alla ricerca di un supporto stabile, che non permetta la dispersione di un’iniziativa così bella e dalla grande rilevanza sociale. Possiamo approfondire il tema? Anche per ricordare che questo genere di progetti culturali ha comunque bisogno di un’organizzazione, di una logistica e, ovviamente, di fondi commisurati.
Noi ci rendiamo conto che non vendiamo un prodotto, quindi non abbiamo bisogno di un classico sponsor che venga e sabbia che tramite Primavera di Baggio venderà più oggetti relativi alla propria attività. Noi siamo un'utopia e in dieci anni abbiamo sviluppato un sogno. In questo quartiere, quello di cui abbiamo bisogno è qualcuno che si innamori quanto noi di questo progetto e abbia voglia di sostenerci affinché Primavera di Baggio possa crescere, sviluppare un’offerta sempre più di altissima qualità, sempre più inclusiva e avere sempre più possibilità di raggiungere tutti quanti, anche nelle periferie al plurale. Questo perché poi non vogliamo limitarci a Baggio e vorremmo estendere questo progetto a tutte le periferie milanesi. Per riuscirci, abbiamo bisogno di un supporto, abbiamo bisogno di aiuto e di persone che si innamorano di questo tipo di progetti.
Programma musicale
Robert Schumann - Bilder aus Osten op. 66
Lebhaft - Nicht schnell und sehr gesangvoll zu spielen - Im Volkston - Nicht schnell - Lebhaft - Reuig andächtig
George Gershwin - Rhapsody in Blue
Sergej Prokofiev - Pierino e il lupo, op. 67
Per info e contatti:
Milano, 7 ottobre 2022 – ore 20.45
Chiesa Sant’Apollinare (Chiesa Vecchia), Baggio - Via Antonio Ceriani, 3