Leonardo Monteiro: da Cluster a Sanremo 2018
Aveva diciassette anni e un'innata predisposizione per la musica. Associarla ai genitori, entrambi ballerini brasiliani arrivati in Italia negli anni Ottanta, era d’obbligo.
E del Brasile Leonardo si portava dietro le cose più belle: la spontaneità, la semplicità, l’allegria e la saudade.
Della sua parte italiana un’infanzia difficile aveva contribuito a sviluppare in lui una sensibilità che tocca l’anima.
Al saggio di fine anno, al Blue Note di Milano, aveva dimostrato di possedere una marcia in più. Una presenza scenica e un groove da brividi. Il talento non si crea. Lo si sente dentro.
Per farlo crescere e sbocciare Leo si è impegnato duramente studiando pianoforte e canto e seguendo i corsi complementari di teoria, tecnica corale, ear training, musica d'insieme, improvvisazione vocale da noi. Grazie alle sue qualità umane il passaggio all'insegnamento è stato breve, arrivando ad insegnare nella classe di coro Gospel fino all’anno scorso.
Nel frattempo ha percorso diverse vie che lo hanno portato ad immergersi nel gospel di New York e trovare la fede, ad Amici dove ha partecipato come ballerino, e a sostenere un’infinità di audizioni.
Il palco è la sua casa, da sempre. Quando ci sale sopra le vibrazioni si sentono.
A Sanremo le hanno percepite e lo hanno promosso. Parteciperà alla kermesse più ambita e ci farà emozionare. Come fa sempre quando canta con la sua voce che va ben oltre le semplici melodie italiane.
La sua canzone però, Bianca, scritta dallo stesso autore di Come Saprei di Giorgia, dopo che l’ascolti due volte inizia a farsi spazio e la canti senza accorgertene.
Ed è quello che conta. Un passo alla volta si arriva in cima.
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