About Damn Time, l’ironia funky di Lizzo
Nuovo appuntamento con "La hit della settimana", una rubrica fissa in cui proponiamo un brano recente in particolare, approfondendo un minimo la storia che c’è dietro la sua scrittura e la sua realizzazione per immergerci fino in fondo nel “clima” della canzone.
A metà aprile del 2022 Lizzo è tornata con un singolo irresistibile che unisce le sue influenze funky anni 70, gustosamente retrò, con la sua interpretazione vocale contemporanea e piena di ironia: il pezzo si chiama About Damn Time, è contenuto nel suo quarto album Special ed è finito dritto come un fuso nelle posizioni più alte di ogni genere di classifica fin dal giorno del suo debutto.
About Damn Time è del resto un’ovvia hit: al di là degli echi disco molto vintage ma che si sposano perfettamente con le caratteristiche espressive di Lizzo, il ritornello è estremamente orecchiabile e facile da assimilare mentre la base ritmica squisitamente anni 70 richiama con forza le atmosfere dei Boney M, delle Sister Sledge, degli Chic e, più recentemente, degli Alcazar. La voce della cantante esce talvolta pulitissima, talvolta più ruvida in base a quanto e come enfatizzare alcuni passaggi del testo, giocando magistralmente con acuti e passaggi più bassi grazie alla sua fortissima impostazione soul. Il breve inciso rappato nella seconda strofa è un piccolo pezzetto di bravura all’interno del pezzo di bravura più grande che è la canzone stessa, costruito affastellando uno sull’altro versi sarcastici e provocatori in puro stile Lizzo, dove tutto viene stemperato da una fortissima autoironia che rende apparentemente meno spericolata ogni frase.
La produzione del brano è certosina: l’assemblaggio delle seconde voci (specialmente nel ritornello), il mixaggio dei vari strumenti che sottolinea ora il basso, ora la chitarra funk, ora le tastiere supereffettate, ora il flauto e l’attenzione riservata alla voce dell’artista statunitense sono tutti curatissimi, tutti concorrono a creare un equilibrio tra le parti quasi perfetto.
Ma si diceva del testo: come spesso accade quando parliamo di Lizzo, About Damn Time è una sorta di inno ironico a (ri)prendere il controllo della propria vita che richiama ancora una volta il diritto di ognuno a sentirsi bene, in pace. Non solo, la cantante originaria di Detroit sottolinea più che può che esiste una specie di “diritto al divertimento” che non bisogna mai dimenticare di possedere, a prescindere da quanto stress e quante pressioni esterne dobbiamo sopportare. Insomma, il brano è una metaforica “chiamata alle armi” per difendere la propria libertà di divertirsi, ricrearsi e sfuggire alle pastoie che possono arrivare dalla pressione e dal logorio della vita contemporanea, per citare un noto spot pubblicitario nostrano.
Va da sé che la canzone sia anche una piccola gemma nel suo genere, facilmente ballabile, aiuta a consolidarne il messaggio, in grado di spingere anche il più restio a battere perlomeno il piede a tempo con lo splendido sottofondo funkeggiante in puro stile Bee Gees. Non a caso, Lizzo è probabilmente il più noto e miglior alfiere del funk revival che rappresenta una delle varie correnti della musica r’n’b/hip hop contemporanea ed è perfettamente a suo agio con dei suoni tendenti al vintage che, peraltro, le calzano addosso alla perfezione. E pare proprio che lei sia la prima a esserne perfettamente consapevole.