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Beyoncé: vent’anni da icona pop

Il 4 settembre del 2022 Beyoncé Giselle Knowles compirà quarantun anni d’età. Di questi, oltre venticinque li ha trascorsi come professionista del mondo della musica e più di venti da assoluta popstar mondiale di enorme successo, un successo che sembra incapace di arrestarsi e che circonda come una sorta di aura magica inscalfibile qualunque cosa tocchi o, semplicemente, sfiori. Il 21 giugno 2022 è uscito il suo nuovo singolo, Break My Soul, che nel giro di ventiquattr’ore è arrivato al primo posto in più di dieci paesi diversi, senza nemmeno avere ancora un videoclip ufficiale di accompagnamento.

Il pezzo anticipa il nuovo album, Renaissance, che invece esce il 29 luglio. Non si dovrebbe dire prima di averlo tra le mani ma è praticamente impossibile pensare che Renaissance non si trasformi nell’ennesima hit mondiale della carriera di Beyoncé, impressionante maestra della sottile arte di dominare la scena da due decenni abbondanti.

Artista ufficialmente solista dal 2003 dopo gli inizi con le Destiny’s Child, Beyoncé ha all’attivo sette album (incluso Renaissance, appunto). Ogni disco è arrivato a essere il numero uno delle classifiche USA, ogni disco è diventato almeno una volta platino sia negli Stati Uniti, sia in Gran Bretagna, ottenendo spaventosi riscontri di vendite in tutto il mondo e non solo nell’areale anglofono. Ora torna sulle scene con una nuova opera dopo sei anni dalla precedente, Lemonade, pronta per prendersi ancora una volta il centro del palco.

Nel corso della sua lunga carriera, l’artista texana ha cavalcato tantissimi generi diversi, mescolando insieme tutto quel che di buono fosse in giro a livello di trend e mettendoci spesso anche un pizzico di originalità qua e là, spesso contando anche sull’apporto del genio produttivo del marito Jay-Z. Break My Soul, il brano della sua rentrée attuale, e Crazy in Love, il suo primo – celeberrimo – successo esemplificano benissimo, con le loro differenze, il percorso fatto in diciannove anni di regno sulla scena musicale.

Le radici vocali soul e gospel di Beyoncé sono state inizialmente messe a frutto all’interno di una cornice R’n’B molto pop e contemporanea, non solo nel periodo delle Destiny’s Child ma anche durante tutta la prima fase della sua carriera solista. Poi, nemmeno troppo lentamente, hanno iniziato a penetrare nel suo repertorio più funk, più hip hop, più reggae, più suoni elettronici e basi dance, mantenendo come caposaldo sempre presente le inossidabili ballad più romantiche e introspettive, talvolta malinconiche, simili nel mood (anche se non nella produzione o nell’arrangiamento). Uno dei brani più emblematici di questo suo filone è ovviamente If I Were a Boy ma non è l’unico.

Un’artista completa, capace di sfornare hit in grado di mettere a ferro e fuoco il dancefloor, sia prendendo più dall’R’n’B come Single Ladies (Put a Ring on It), sia dal funk o dal synthpop, come Déjà vu o Sweet Dreams, senza dimenticare i pezzi più dance, quasi vecchia disco, tipo Naughty Girl. Nel corso dell'ultimo decennio, inoltre, la cantante ha anche fatto un percorso di esplorazione delle altre ramificazioni della musica black che viaggiano su binari paralleli rispetto a quelli più nelle sue corde, come il reggae di Hold Up o l'hip hop più sperimentale di Run the World (Girls). Più nel solco delle sonorità contemporanee e dance, invece, si colloca Break My Soul, la nuova canzone, che presenta addirittura delle influenze house e delle sonorità che ricordano la musica da club anni 90 e primi anni 2000, sulle quali si innesta una Beyoncé vocalmente molto in forma che si lancia in linee melodiche di estrazione soul e R’n’B, in netto contrasto con la base elettronica e danzereccia.

Un rientro in discontinuità perlomeno parziale, comunque, rispetto a come siamo abituati a sentirla dove, però, la sua voce brilla come sempre: una sintesi perfetta di un’artista che, a livello di sperimentazione e varietà, non ha mai rinunciato a spingersi un pezzetto più in là ogni volta che ne ha avuto l’occasione partendo però sempre dalle sue impressionanti doti vocali.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.

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