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Chihuahua, il tormentone estivo più strano di sempre

Siamo a fine maggio, si procede ad ampi passi verso l’estate e, come in ogni estate che si rispetti, anche quest’anno aspettiamo la nostra abbondante dose di tormentoni della bella stagioni. Del resto, oltre alle vacanze scolastiche, alle spiagge affollate, al caldo crescente e al calciomercato, da diversi decenni ormai l’estate si distingue anche per quella decina scarsa di canzoni che vengono suonate ossessivamente, giorno dopo giorno, sempre loro, sempre quelle (è la definizione esatta di tormentone, del resto). Sono quasi sempre brani molto leggeri, piacevoli da ascoltare, spesso anche da ballare, e quasi mai densi di chissà che contenuto. Tra tutti i tormentoni mai esistiti, però, uno dei più strani e che merita di essere raccontato è Chihuahua, improbabilissima hit dell’autore svizzero DJ Bobo risalente al lontano 2003.

Il pezzo nasce per essere lo sfondo di uno spot spagnolo della Coca-cola e, musicalmente, la canzone è scarna ed essenziale: una instant song, insomma, costruita fondamentalmente con un remix moderno sulla Chihuahua originale dei Louis Oliveira and His Bandodalua Boys, un pezzo di mambo a tutto tondo. DJ Bobo aggiunge le strofe rappate e affianca ai fiati campionati una base ritmica dance che rende il brano molto più contemporaneo rispetto all’originale, ricoprendo i suoni originali di una patina “gommosa” ed elettronica. In pratica, la Chihuahua del deejay svizzero suona come una sorta di versione “plastificata” dell’originale anni 50/60 dove, però, l’idea portante del brano – il coro che esclama il nome della razza di cane che dà il titolo alla canzone – è già pienamente presente; nella versione di DJ Bobo è semplicemente rifinita e ampliata dalle strofe, originariamente del tutto assenti. Il testo è semplice riempitivo: la canzone non ha alcun senso reale se non quello di “celebrare” i chihuahua.

Fatta uscire in fretta e furia nel dicembre 2002 come singolo sul mercato spagnolo, nel resto del continente nessuno sembra notare Chihuahua finché non si arriva in prossimità dell’estate 2003: la leggerezza, la semplicità e l’orecchiabilità del brano conquistano letteralmente il grande pubblico e, di conseguenza, il ritornello diventa immediatamente la frase musicale più canticchiata di mezza Europa. Francia, Spagna e Italia impazziscono sulle note di tromba del pezzo mentre chiunque si chiede chi sia l’ignoto autore della canzone. Tuttora, DJ Bobo – per usare le sue stesse parole – è “quello di Chihuahua”, come lui stesso temeva sarebbe accaduto nel 2003 e quasi nessuno, in Italia, ha mai prestato grande attenzione al fatto che, in realtà, in Svizzera e Germania lui fosse un monumento della musica eurodance o dancepop già diversi anni prima della sua hit latineggiante (che, come ha sempre tenuto a ricordare, musicalmente non lo definise affatto).

Dal 1993 a oggi, infatti, DJ Bobo ha fatto uscire ben quattordici album di inediti più diverse compilation con tutti i suoi successi più celebri e, nella sola Svizzera, ha venduto più di un milione di copie. Tuttora in attività, le sue esibizioni dal vivo sono sempre ricercate, costruite con minuziosità e attenzione nonché prese d’assalto dal suo pubblico, mentre l’artista veleggia verso il compimento dei trent’anni di carriera discografica.

Vent’anni fa, René – questo il suo vero nome – confidava a Il corriere della sera che non avrebbe mai pensato di poter ricavare un disco da Chihuahua, canzoncina messa in piedi in quattro e quattr’otto perché la Coca-cola aveva in canna una pubblicità in cui il protagonista era un cagnolino di quella razza. Oggi, però, è il suo più grande successo internazionale, entrato prepotentemente all’interno dell’immaginario pop dei primi anni duemila nonché coverizzato, parodiato e citato un’infinità di volte (memorabile la “versione” di Fiorello, proposta moltissime volte all’interno degli sketch dedicati al gobbo di Notre-Dame). Per il 2022, DJ Bob ha allestito un enorme tour celebrativo per i trent’anni del successo del suo primo singolo, Somebody dance with me. Chissà se nella sua scaletta trova spazio anche Chihuahua

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.

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