Ciao Dave, e grazie per tutta la musica
David lascia le redini del suo immenso potere mediatico quando è ancora il numero uno dell'intrattenimento televisivo americano e, in un certo senso, anche mondiale. Per 33 anni ha dettato gusti e tendenze culturali al grande pubblico statunitense con il suo umorismo garbato ma tagliente, le sue innumerevoli interviste ai personaggi dello show business ma anche e soprattutto – per quanto riguarda gli appassionati di musica – con un rapporto privilegiato con tutte le sfaccettature della musica contemporanea, rock in primis.
Non importava assolutamente nulla che i membri delle band avessero in media trenta o quarant'anni in meno di Letterman. L'importante era chiudere ogni settimana il programma con il meglio della nuova musica in circolazione. Non era certo l'unico programma a inserire momenti di musica live nel proprio format – il Saturday Night Live seguiva più o meno gli stessi criteri, e poi lo seguiranno a ruota pure Conan O'Brien e Jimmy Fallon – ma per Letterman il rock era un'autentica passione.
Per una band, avere la possibilità di esibirsi al Late Show significava la consacrazione al grande pubblico, il "battesimo" mainstream. Sono molti i gruppi che hanno mosso i loro primi passi allo show di David Letterman per poi tornare periodicamente ospiti durante gli anni di vita del programma. Uno su tutti, i Foo Fighters. La band di Dave Grohl iniziò la sua avventura discografica solo un anno dopo la morte di Kurt Cobain, nel 1995. Ed eccoli lì, un po' impacciati ma così giovani e vitali, mentre suonano la loro This Is A Call il 14 agosto di quell'anno.
I FF rimarranno un punto di riferimento costante per lo spettacolo, che li accompagnerà lungo tutta la loro carriera musicale fino al successo planetario dei giorni nostri: da Everlong a All My Life alla première di Something From Nothing lo scorso ottobre. E non è un caso che Letterman li abbia voluti anche nell'ultima puntata dello show, affidando loro la grande e commovente chiusura dello show sulle immagini di tre decenni di avventura televisiva.
Letterman ha incarnato New York, una città che con tutte le sue contraddizioni rimane lo spirito profondo di quell'America di cui tutti noi abbiamo subito il fascino. È stato l'anchorman per eccellenza di questi ultimi decenni di storia della televisione e con la sua conduzione sorniona e misurata ha raccontato gli Stati Uniti, settimana dopo settimana. La sua eredità oggi è evidentissima nel modo di fare televisione di suoi giovani "discepoli" come Jimmy Fallon, che per molti aspetti ha superato il maestro. La grande intuizione di Letterman è che la musica – e la musica dal vivo in particolare – sia il veicolo più diretto, universale e pop per raccontare un paese dalle mille contraddizioni come gli USA. Anche per questo non possiamo non dire: ciao Dave, e grazie per tutta la musica.