Tormentone senza vincere Sanremo: Cuoricini dei Coma_Cose

Il Festival di Sanremo può distruggere, lanciare e talvolta consacrare carriere, come nel caso dei Coma_Cose. Il duo musicale formatosi a Milano, ormai quasi dieci anni fa, e composto da Fausto lama e California, si è rivelato al pubblico generalista italiano con l’edizione del 2021, si è consolidato a livello mainstream grazie a L’addio durante l’edizione 2023 e, pochi giorni fa, ha lanciato dal palco dell’Ariston l’irresistibile tormentone Cuoricini.
Cuoricini è già un successo
Si tratta senz’altro del pezzo sanremese più scanzonato, divertente e disimpegnato della loro carriera, nonché, probabilmente, quello di maggior successo, a livello di diffusione. Considerando l’heavy rotation di cui gode nei media in generale, stiamo parlando di un brano che sta spopolando: tra TikTok, reel di Instragram e i più tradizionali passaggi in radio, la canzone è letteralmente ovunque.
Brano molto rétro a livello sonoro, impostato come una hit dance di fine anni 80/metà anni 90 – sì, con tanto di percussioni in stile tunz-tunz – accosta a questo approccio musicale e compositivo piuttosto plasticoso un testo piuttosto accattivante e simpatico, non privo di una certa ironia vagamente crepuscolare che, mescolata con il clima giocoso del pezzo, ottiene un effetto comico più pronunciato.
Cuoricini: anatomia di un tormentone
Probabilmente, però, il segreto del successo di Cuoricini sta nel ritornello martellante e ipnotico, in cui il titolo del brano viene scandito quasi meccanicamente, in un modo che si stampa nel cervello dopo dodici secondi scarsi di ascolto. In più, il pre-chorus – con la sua apertura melodica così ben interpretata da California – è probabilmente l’unico squarcio di ricercatezza musicale che, in accostamento alla sintesi contundente del ritornello, crea un contrasto che, se possibile, aumenta ulteriormente l’effetto finale di orecchiabilità del refrain.
Del resto l’ingrediente irrinunciabile perché Cuoricini funzioni è proprio la capacità della cantante di origini friulane di donare corpo alla canzone con i vari colori della sua voce, modulati sapientemente dalla sua creatività e dal suo talento. L’estensione, le sporcature, il divertimento: è la vocalità di California a consentire al pezzo di cambiare passo e trasformarsi da innocuo divertissement di poche pretese a tormentone iper-ballabile che, nonostante tutto, sul palco di Sanremo non suona nemmeno così fuori posto (e, infatti, il pubblico l’ha anche premiato).
I Coma_Cose funzionano sempre, a Sanremo
Ancora una volta, insomma, la kermesse sanremese ha fatto da cassa di risonanza all’ennesimo brano azzeccato dei Coma_Cose di questi ultimi anni che, per l’occasione, hanno sfoderato un pezzo dall’atmosfera quasi estiva e che, c’è da scommetterci, ha ottime chance di arrivare fino alla stagione calda e accompagnarci anche sulle spiagge. Del resto: «Sono solo cuoricini, cuoricini»…
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