Dammi un milione di dollari e ti creo una star
Ogni contratto discografico è diverso dagli altri ma alcune aree di investimento sono comuni a tutti, specialmente quando si tratta di artisti emergenti. Per esempio il pagamento di un anticipo, la registrazione del disco, la produzione di videoclip, il tour e i costi promozionali.
Solitamente il mondo del pop è quello che richiede maggiori investimenti. Tende infatti a includere più songwriter per uno stesso artista, alti costi di registrazione, uno stuolo di stilisti e videoclip più elaborati. Nel rock questo tipo di costi sono più ridotti o inesistenti.
Ma veniamo ai numeri. La competizione fra le etichette per scritturare un artista può essere forte. Per questo solitamente offrono un anticipo, in modo anche da permettere all'artista di lasciare il proprio lavoro e concentrarsi unicamente sulla musica. Un investimento di questo tipo da parte di una major si aggira intorno ai 200mila dollari.
Poi bisogna registrare un album. Produttori, turnisti, tecnici del suono sono tutte figure professionali da includere nei costi. Un progetto discografico significativo può costare alle etichette fra i 200mila e i 300mila dollari.
I videoclip sono il settore di investimento più variabile: produrre due o tre video da lanciare sul mercato globale può costare fra i 50mila e i 300mila dollari, ma a seconda dei gusti e delle esigenze si possono produrre a costo quasi zero.
La casa discografica si fa carico poi di coprire le spese di organizzazione di un tour. Questa parte può costare alle major fino a 100mila dollari.
Infine il marketing. I costi promozionali sono solitamente la spesa più consistente per le case discografiche, ma è anche il settore di investimento più strategico. Fra i 200mila e i 500mila dollari possono essere richiesti per lanciare un nuovo artista sul mercato globale.
Totale: produrre un nuovo artista costa fra i 750mila dollari e 1,4 milioni di dollari.