Flowers: il ritorno col botto di Miley Cyrus
Il 13 gennaio 2023 è uscito Flowers, il nuovo singolo di Miley Cyrus, che è istantaneamente schizzato in vetta a tutte le classifiche. E quando diciamo «tutte le classifiche», intendiamo veramente tutte. A venti giorni dalla release, il brano si è issato in cima alle chart di USA, Australia, Austria, Canada, Irlanda, Germania, Norvegia, Nuova Zelanda, Belgio, Francia, Filippine, Svizzera, Regno Unito e tantissime altre nazioni del mondo (anche se, per ora, non in Italia, dove s’è fermata al terzo posto… Ma chissà che non risalga la china). È un evento senza precedenti nella pur notevole carriera della cantante americana: Flowers, in nemmeno un mese di “vita”, è già la canzone di maggior successo nella storia della Cyrus.
A dieci anni esatti di distanza dall’uscita della canzone che il mondo le associa – il tormentone Wrecking Ball, tuttora spesso citato e ascoltato quando si parla di lei – la biondissima Miley è insomma tornata alla carica con un altro supercarico da undici in grado di fare immediatamente centro e diventare una mega hit in tempo zero (o quasi). Così mega da oscurare persino Wrecking Ball, appunto, che perlomeno a livello commerciale non è stata in grado di funzionare bene come Flowers anche se, per dirla tutta, bisogna vedere se questa nuova canzone avrà la longevità della storica hit, molto aiutata da un videoclip che ha a suo modo fatto storia, in quanto primo atto di una rinnovata aggressività – e sensualità – della ex starlette di casa Disney, che chiunque ricorda a cavalcioni della celeberrima palla demolitrice (per non parlare dell’altrettanto famoso martello).
Flowers è in un certo senso anche una risposta alla Wrecking Ball del tempo che fu. La ballata del 2013 è struggente, triste e malinconica, indubbiamente adolescenziale nell’ispirazione e nel sentimentalismo intenso e travolgente di cui è intrisa, mentre indugia su una relazione finita male e sulla portata distruttiva del rapporto stesso, capace di «demolire» Miley. Il nuovo pezzo ci mostra invece il lato più duro della Cyrus, ormai diventata donna. Una donna capace di dire che la sua relazione non le manca, che basta a sé stessa e che, attraverso la fine del suo rapporto d’amore, ha in realtà scoperto di essere del tutto capace di concedersi autonomamente tutte le attenzioni di cui ha bisogno. Una donna in grado di comprarsi i fiori del titolo da sola, insomma, che non ha paura di sottolinearlo in maniera anche smaccatamente sexy e tosta, con una punta di languore malizioso.
Dal punto di vista musicale, la struttura molto anni 70 di Flowers funziona benissimo in coppia con il suo testo autoconsapevole e con l’interpretazione leziosa/ammiccante della cantante originaria del Tennessee. In particolare quest’ultima è semplicemente perfetta per adagiarsi sui tratti più funky dell’arrangiamento, che si orienta verso un nord improntato al funk e alla disco dell’epoca eroica (siamo dalle parti dei Bee Gees, attorno alle atmosfere della seconda metà degli anni 70). In particolare, la melodia del ritornello, ripresa – dichiaratamente – di peso da quella della strofa di When I Was Your Man di Bruno Mars (canzone del 2012) è adattissima all’arrangiamento più sinuoso che le prepara Flowers, tutto incentrato su un basso dal suono gommoso e insinuante, che di fatto è l’architrave di tutto il brano.
Il pastiche finale che è il pezzo, innegabilmente, funziona. La voce bassa, talvolta roca, talvolta ruvida della Cyrus è semplicemente perfetta, a livello interpretativo, per il suo testo di rivincita personale e femminile a un tempo. La produzione è curata, i suoni sono ruffiani e precisi al punto giusto, la confezione è compattissima. Flowers non è solo una canzone che ha un risvolto personale, per la scatenata Miley: è anche una dichiarazione d’intenti di fronte a tutto il mondo. Dieci anni dopo Wrecking Ball, la fu Hanna Montana è tornata e stavolta è pronta a demolire l’intera scena musicale per guadagnarsi il diritto di salire sul trono della regina del pop.