FourFiveSeconds: metti un giorno Rihanna, Kanye West e Paul McCartney
Nuovo appuntamento con "La hit della settimana", una rubrica fissa in cui proponiamo un brano recente in particolare, approfondendo un minimo la storia che c’è dietro la sua scrittura e la sua realizzazione per immergerci fino in fondo nel “clima” della canzone. Il pezzo di oggi, peraltro, sarà parte della scaletta dello spettacolo che Cluster terrà il 23 aprile 2022 presso il teatro PIME.
Rihanna è una delle cantanti più in luce degli ultimi quindici anni. Emersa giovanissima a metà anni 2000, quando non era ancora maggiorenne, l’artista barbadiana è esplosa quasi immediatamente e, nel 2010, era già una delle voci più note del panorama pop mondiale. I primi dieci anni della sua carriera, in particolare, sono stati di un’intensità folle: nei primi otto anni di attività, Rihanna ha pubblicato ben sette dischi e ha messo a segno una quantità di hit francamente stupefacente.
Nel 2015, a quasi dieci anni esatti dal suo esordio sulle scene, esce la collaborazione più particolare della carriera dell’artista barbadiana. Formando un trio molto strano insieme con Kanye West e sir Paul McCartney, la cantante pubblica il brano FourFiveSeconds: è l’ennesimo successo della carriera ma, soprattutto, un pezzo molto lontano da tutto ciò a cui il suo pubblico si è abituato negli anni precedenti. Non è una canzone r’n’b, non ha influenze disco/dance, non ha tracce di hip hop, reggae o ritmi caraibici assortiti. Non ha elementi elettronici, non ci sono sintetizzatori, non è una ballad voce e pianoforte. Di fatto, è un inedito brano country-folk suonato da tre strumenti in croce: chitarra acustica, basso e un pizzico di organo.
Si tratta di una canzone spoglia, essenziale che però mette in primissimo piano la qualità espressiva della cantante: è la voce di Rihanna a dare profondità al brano, è la sua interpretazione a riempire gli studiati vuoti produttivi. Kanye West non ha esitato a paragonare la vocalità dell’artista caraibica a quella di Annie Lennox, celebre cantante degli Eurythmics: «Per me, Rihanna ha quello stesso tipo di energia nella sua interpretazione vocale. E l’ha portata su un altro livello di anima, cuore e arte». E in effetti l’estensione e le sfumature della voce della barbadiana vengono messe pienamente in luce da FourFiveSeconds, che ha una sua atmosfera sottilmente malinconica ma lo spettro emotivo che viene attraversato passa dalla rassegnazione alla redenzione, non senza qualche apertura più speranzosa. La vocalità di Rihanna, di base abbastanza bassa ma a suo agio anche negli acuti e nelle parti più alte, è semplicemente perfetta per il mood complessivo della canzone.
In fondo, si tratta di un pezzo molto curato e studiato ma innegabilmente poco usuale per la musica pop del 2015, proprio per la sua anima più folk e country, data soprattutto dall’interazione tra i (pochissimi) strumenti che intessono la base musicale. L’interpretazione vocale di Rihanna e la struttura quasi call and response tra le parti dell’artista caraibica e quelle di Kanye West inseriscono due elementi di tradizione più black e in particolare soul. Il tutto viene rifinito con una forte sensibilità pop che lega insieme tutti gli elementi. Il risultato finale è una canzone in grado non solo di vendere oltre sei milioni ma persino di ottenere il plauso della critica.