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La canzone della settimana: Yesterday dei Beatles, la “canzone perfetta”

La canzone (o l’album, dipende dall’umore del momento) della settimana è una rubrica fissa in cui proponiamo un disco oppure un singolo brano in particolare, approfondendo un minimo la sua storia, la sua importanza e – perché no, siamo qui apposta – la sua bellezza. Può trattarsi di opere estremamente recenti oppure molto, molto vecchie (al punto da poter essere definite “antiche”, talvolta): per noi non fa alcuna differenza, ciò a cui teniamo veramente è dare sempre risalto alla buona musica.


 «Quando stai cercando di scrivere una canzone, accade a volte che ne cogli l’essenza ed è già tutta lì. È come un uovo che viene deposto, senza una crepa, senza una fessura»: così Paul McCartney ha raccontato la composizione di Yesterday. Più volte, anzi, l’ex bassista dei Beatles ha rivelato la storia delle origini del brano, sempre insistendo sul fatto che la melodia del pezzo gli si sia come rivelata magicamente una mattina: a suo dire, si è semplicemente svegliato con gran parte di Yesterday già in testa, dal punto di vista musicale. Aggrappato a un pianoforte, Macca ha poi semplicemente buttato giù la progressione di accordi che fa da sfondo del brano mentre canticchiava la melodia tra sé e sé ed ecco la canzone.

Come nota Ian McDonald nel suo The Beatles – L’opera completa, la similitudine con le uova che sir Paul usa per descrivere il processo creativo che ha portato a Yesterday denuncia ancora una volta il rapporto molto solido che il pezzo ha proprio con le uova perché, come titolo provvisorio e prima parola del brano, la “bozza” originaria della canzone aveva proprio «Scrambled eggs», ossia uova strapazzate. Come spesso capita quando si scrive una melodia e le parole da cantarci sopra non sono ancora state rifinite, McCartney aveva piazzato sulla musica appena scritta la prima cosa che gli era venuta in mente, unendo per sempre una delle canzoni più struggenti della storia della musica pop a una parte essenziale della tipica colazione anglosassone.

Incisa nell’estate del 1965 per far parte dell’album Help!, pare che Yesterday nacque in realtà un anno e mezzo prima durante un soggiorno parigino e dunque non sia stata inclusa in A Hard Day’s Night e in Beatles For Sale, il che combacia con i racconti di John Lennon. Lennon spiegava come il pezzo spuntasse continuamente fuori durante le sessioni di registrazione: «La canzone è rimasta in giro mesi e mesi, prima che la completassimo […] La chiamavamo Srambled Eggs ed è diventata una nostra battuta ricorrente». Secondo Macca, la possibilità finale di chiudere il brano come si deve con un testo adeguato arrivò durante un altro viaggio all’estero, stavolta in Portogallo, nella primavera del 1965, poco prima di entrare in studio per incidere proprio Help!: «Ricordo che rimuginavo su Yesterday e improvvisamente mi è venuta in mente questa singola parola con cui aprire la prima strofa. Ho iniziato a sviluppare quell’idea: da-da da, yes-ter-day, sud-den-ly, fun-il-ly, mer-il-ly e Yes-ter-day, funziona! All my troubles seemed so far away. È facile fare la rima con tutte quelle ay: say, nay, today, away, play, stay. Ci sono un sacco di parole simili e cadono in rima piuttosto facilmente». Secondo un’altra versione del racconto su come Scrambled Eggs è diventata Yesterday, McCartney attribuisce l’idea di usare la parola inglese per “ieri” a John Lennon.

Nel corso degli anni, molti commentatori si sono stupiti di come Yesterday non sia stata completata e incisa in fretta e furia subito dopo la sua iniziale composizione (tra questi pure il citato McDonald, per esempio). Considerando il successo che poi ha ottenuto e la compiutezza del brano, è un pensiero legittimo. Va però detto che, oltre alla gestazione complessa del testo, c’era un’altra preoccupazione che occupava i pensieri di Paul: il musicista era infatti convinto che una simile melodia non potesse essere del tutto una sua creazione originale. Per un lungo periodo di tempo, Macca chiese in giro quasi a chiunque lavorasse nell’industria discografica e gli capitasse a tiro se avesse mai sentito la melodia di Yesterday. Secondo lui, la canzone gli era apparsa in testa troppo integra e già rifinita per poter essere davvero sua: solo dopo una tonnellata di rassicurazioni da parte di amici e collaboratori McCartney si decise a lasciar perdere i dubbi.

Una volta deciso che il brano sarebbe stato incluso in Help! si pose però il problema dell’arrangiamento, data la natura estremamente melodica di Yesterday, decisamente diversa dal resto della produzione del gruppo, specialmente in quella fase. Dopo tutta una serie di dubbi e titubanze, il produttore George Martin convinse Paul a inciderla insieme con un quartetto d’archi, proponendogli la direzione della sessione. Di fatto, si trattò di un episodio decisivo nella storia creativa della band: Yesterday rappresentò il primo caso in cui Martin diede un contributo cruciale a un pezzo dei Beatles in qualità di arrangiatore. Alla sessione di registrazione vera e propria si lega anche un altro aneddoto: i quattro musicisti ingaggiati per incidere gli archi non vollero usare le cuffie per seguire la traccia voce e chitarra originale incisa da McCartney e quindi si rese obbligatorio farli suonare in mezzo a due casse che riproducevano il master da seguire. Tutto questo portò il brano finale a conservare una strana eco della voce e della chitarra di Paul che si sente in primo piano ma anche in lontananza, in alcuni punti.

Come si dice in questi casi, il resto è storia: oltre a consacrarsi come un enorme successo commerciale negli USA in qualità di singolo (in Europa non uscì mai come tale finché i Beatles restarono insieme), Yesterday aprì la porta del mondo degli strumenti classici ai Fab Four, i quali iniziarono a tenerne conto da quel momento in poi in fase di composizione e di arrangiamento dei loro brani successivi. A contribuire alla leggenda del brano, oltre il pezzo stesso, contribuirono anche i commenti a riguardo fatti da altri artisti e, in particolare, quelli di John Lennon, fatti soprattutto dopo la fine dei Beatles mentre era in polemica aperta con McCartney.

Per quanto riguarda invece l’aspetto più strettamente musicale, il fascino e la notorietà di Yesterday hanno portato fior di compositori e di critici a commentarlo. Tra i tanti, vale sicuramente menzionare il pluricitato The Beatles – L’opera completa di McDonald, Twilight of the Gods di Wilfrid Mellers, The Lennon-McCartney Songs di Deryck Cooke e Beatles, di Gino Castaldo ed Ernesto Assante. Ancora oggi, si dice che Yesterday sia una delle canzoni pop con più cover e versioni alternative al mondo perché decine e decine di artisti hanno voluto farne una loro versione. Secondo la BBC, è il quarto brano di sempre come ricavi provenienti dalle royalty connesse ai diritti d’autore: un dato che, francamente, non stupisce.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.

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