La dolce vita: l’Italia balneare di Fedez, Tananai e Mara Sattei
Nuovo appuntamento con "La hit della settimana", una rubrica fissa in cui proponiamo un brano recente in particolare, approfondendo un minimo la storia che c’è dietro la sua scrittura e la sua realizzazione per immergerci fino in fondo nel “clima” della canzone.
L’estate, lo diciamo sempre, è la stagione del caldo, delle vacanze, delle spiagge e dei tormentoni musicali. Abbiamo ricordato qualche tempo fa i fasti di una hit clamorosamente improbabile come Chihuahua di DJ Bobo, dominatrice delle feste al mare del 2003, mentre oggi tocca a un pezzo italiano e ben recente: La dolce vita di Fedez, Tananai e Mara Sattei. Una collaborazione tripla per una canzone fresca, ipercitazionista, divertente e iperleggera, filiazione diretta del brano che Fedez ha prodotto nel 2021 con Orietta Berti e Achille Lauro, Mille.
Esattamente come Mille, La dolce vita mette insieme strofe rappate, strofe cantate e un ritornello cantato da una voce femminile con un’impostazione melodica molto retrò (astutamente retrò, si potrebbe dire) generando un mischione gradevole e orecchiabile che non può non risultare vincente nell’universo chiuso delle hit estive. Stavolta, peraltro, gli autori hanno aggiunto una particolarità strutturale che rende il brano ancora più appiccicoso: di fatto, ci sono due ritornelli diversi e in qualche modo paralleli, quello cantato da Fedez e quello cantato da Mara. Ognuno per il suo verso, entrambi citano gli anni 60: quello del rapper si riferisce più al mondo delle Abbronzatissima e delle canzoni più giocose dell’epoca mentre la Sattei propone un’apertura melodica che invece si riferisce più al mondo delle Mina e delle cantanti più “potenti” dell’epoca.
La linea vocale semplice e catchy pensata per colpire la memoria dell’ascoltatore (con una spruzzata di ritmica anni 90) è nel primo, con tanto di ripetizione dei canonici concetti da successo estivo: amore, vita, inseguimento romantico, struggimento potenziale, etc. Nel secondo, però, c’è quel passaggio di melodia, di bel canto all’italiana che non è veramente necessario ma rende il pezzo più arioso, piacevole, godibile, donandogli un colore in più e un impatto che non avrebbe avuto, coi solo Tananai e Fedez. Un inserto convenzionalmente bello, che aggiunge una dimensione estetica a un brano che, senza, sarebbe stato solo “divertente” e “azzeccato”. È la vocalità della Sattei a far cambiare passo a La dolce vita, quasi a farla diventare “vera canzone” (estremizzando), anche perché la vocalist romana porta la sua impostazione black, la sua tecnica e, soprattutto, il suo timbro limpido e avvolgente.
Canzoni così, con quest’atmosfera e quest’ attrattiva sono esattamente ciò che meglio funziona durante la stagione calda: canticchiabili in spiaggia o durante le passeggiate sui monti, ascoltabili alla radio senza fatica mentre si viaggia, semplicemente ubique quando si scorrono le storie di Instagram di parenti e conoscenti che hanno già fatto la loro capatina in spiaggia.
Insomma, siamo di fronte a una canzone che certifica in maniera inappellabile come Fedez sia diventato un vero maestro nel realizzare hit da classifica e, in particolare, hit estive. Il rapper originario di Buccinasco si muove perfettamente a suo agio nel panorama pop nazionale, sfruttando al meglio le suggestioni vintage, le tendenze attuali e tutto quel che di buono può arrivare dalle collaborazioni con altri artisti e autori. Un autentico deus ex machina della canzone pop italiana, capace non solo di adeguarsi alle regole del mercato discografico nazionale ma addirittura di dettarle. E, cosa non da poco, sembra proprio che si diverta un mondo a farlo.