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Pon de Replay: vent’anni di Rihanna

Oggi Rihanna è una (spettacolare) 37enne celebre in tutto il mondo, nota per essere l’artista musicale donna che ha venduto più dischi di tutto il primo quarto di ventunesimo secolo e l’interprete di ben quattordici singoli in grado di ottenere almeno un disco di platino nei soli USA, così come è universalmente noto che da ormai diversi anni ha messo sostanzialmente in pausa la sua carriera musicale per concentrarsi su altri aspetti della sua vita, che vanno dalla gestione del suo brand Fenty alla recitazione in grandi produzioni hollywoodiane, passando anche dall’occuparsi dei suoi due figli (che hanno rispettivamente due e tre anni).

L’unico momento di vero ritorno in scena sono stati i mesi trascorsi tra l’ottobre 2022 e il febbraio 2023, ossia il lasso di tempo trascorso tra l’uscita del suo ultimo brano noto Lift Me Up, canzone trainante del film Marvel Wakanda Forever, e la sua ultima esibizione in pubblico, avvenuta nel corso dell’intervallo del Super Bowl LVII (oggi anche riconosciuta come la più vista nella storia degli half time show).

Ovviamente Rihanna manca da morire al pop internazionale, oltre che alle sue legioni di fan sparse per tutto il globo e sono veramente troppe le persone che, via social, indicono periodicamente appelli affinché l’artista barbadiana torni a calcare le scene il prima possibile. Tuttavia, per provare a colmare (nel nostro piccolissimo) almeno parzialmente questo “buco”, ci restano le sue canzoni e, visto che quest’anno cade il ventennale di Pon de Replay, primissimo singolo della carriera discografica di Rihanna, perché non approfittare dell’anniversario per riascoltarlo?

Pon de Replay è un ballabile da manuale (degli anni 2000)

Coerentemente con quella che poi sarà la gran parte della produzione musicale di Rihanna, anche Pon de Replay è un brano pensato per andare fortissimo in discoteca e nei club. L’impianto musicale fonde insieme influenze R’n’B e dancehall (un sottogenere di disco misto a reggae tipico della Giamaica e, più in generale, della zona caraibica), insistendo in maniera quasi ossessiva sulla cassa che procede inesorabile per tutto il pezzo, martellando incessantemente per creare quel tipico meccanismo di assuefazione ritmica particolarmente diffuso nella musica da discoteca.

Dal punto di vista della produzione, la stratificazione sonora è estremamente sobria (per non dire quasi risicata) perché, al di là della cassa e di qualche suono elettronico aggiunto qui e là per addobbare la canzone, l’unica protagonista del brano è la voce di Rihanna che intona l’ipnotico ritornello con la sua celeberrima melodica cantilenante che, anche senza ricordare le parole, rimane invariabilmente appiccicato alla mente di chi ascolta. Non a caso, in maniera controintuitiva rispetto alla formula pop più diffusa, il pezzo comincia proprio con il ritornello.

La voce di Rihanna nel 2005

Tutto ciò che non è ritornello, all’interno di Pon de Replay, è affidato all’estro vocale di Rihanna che, dal secondo chorus in poi, colora la seconda strofa, il bridge e le infinite ripetizioni ulteriori del chorus con dei virtuosismi vocali atti a movimentare il progresso del pezzo, altrimenti troppo ripetitivo e lineare… ai limiti del noioso anche per un ballabile.

E la voce dell’artista caraibica – con quel suo timbro così caldo ma anche estremamente particolare e riconoscibile – è già ampiamente quella che siamo abituati a conoscere, così come la tecnica di canto è già più che notevole, considerando che l’interprete aveva appena diciassette anni.

Nonostante una sensazione generale di (relativo) basso profilo che Pon de Replay sembra dare, comunque, è un pezzo che si insinua nel cervello di chi ascolta in maniera lenta ma costante, che nasconde una certa potenza “occulta” dietro al suo schema musicale così semplice e ripetitivo, reso più vario e attraente dalla voce e dagli svolazzi di Rihanna, già perfettamente in grado di far ballare tutti con le sue canzoni.

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Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.