Viola di Fedez (con Salmo): quando è il punk a unire
Nel mondo del rap italiano, solo tre artisti di spicco del genere hanno sempre manifestato una grande passione per il punk rock: si tratta di J-Ax (e non stupisce, considerandone la discografia), Fedez e Salmo. Se i primi due hanno lavorato a lungo insieme – riappacificandosi di recente dopo aver trascorso anche un periodo burrascoso, dal punto di vista dei rapporti personali – tra il rapper sardo e il musicista di Buccinasco non è mai corso buon sangue e i loro dissing a mezzo internet hanno nutrito la macchina delle news della rete piuttosto a lungo. Evidentemente, però, la musica può porre rimedio a situazioni personali intricate e portare a mettersi artisticamente insieme chi non se le mandava dire fino a cinque minuti prima: proprio Fedez e Salmo, stavolta insieme, hanno da poco pubblicato un singolo. La canzone si chiama Viola ed è – manco a dirlo – uno scanzonato pezzo d’ispirazione pop-punk, ruffiano, energico e divertente.
L’operazione è interessante non solo dal punto di vista del marketing e della comunicazione, visto che rappresenta un colpo di scena a sorpresa che mette insieme due artisti la cui coesistenza pareva impossibile, ma anche da quello strettamente musicale. Capiamoci: Viola non rivoluzionerà il mondo della musica leggera né quello (in questo caso, allargato e diluito) del punk più mainstream. Però è vero che, in Italia, tolta qualche sortita di J-Ax nel suo periodo solista e la coda finale dell’avventura Articolo 31, non è un genere che sia mai andato granché, quando proposto da artisti nostrani e cantato nella nostra lingua. Fedez, con la sua longa manus da mogul semi-incontrastato della musica leggera nazionale, ora prova a renderlo “digeribile” al pubblico generico e di massa, sfruttando proprio la sua posizione privilegiata di artista totalmente libero e desideroso di mettersi alla prova con qualunque genere gli venga voglia di sperimentare. Non solo: rispetto a quasi vent’anni fa, quando Domani smetto degli Articolo 31 uscì sul mercato, stavolta il punk pare ancora più distante dal gusto del target d’elezione di Fedez, che è quello dei giovani e dei giovanissimi.
Da ormai anni libero dall’etichetta di “rapper” nel senso più duro e puro del termine, il cantante lombardo si sta concedendo sortite nell’elettronica, nella canzone sentimentale più o meno autoriale, nel pop danzereccio e disimpegnato, nei recuperi vintage (come, per esempio, La dolce vita, tormentone inevitabile dell’estate 2022). Già da anni, soprattutto nei live, ha ripescato pubblicamente il suo amore per il punk, per i blink-182 e per la scena californiana anni 90 del genere: i tempi erano maturi perché ci si misurasse in maniera più seria anche dal punto di vista discografico ed ecco qua Viola, per cui si è avvalso anche della collaborazione di Salmo, appunto.
Ma, in tutto questo, il brano com’è? Come detto, l’ispirazione è il surf punk californiano degli anni 90 (che, a seconda dell’artista, coincide più o meno smaccatamente con quello che normalmente viene invece definito pop-punk, che è più un’etichetta commerciale che non strettamente musicale). Tuttavia, Viola ha uno spirito ancora più “allargato”: la batteria è insistita, il groove coinvolgente, la melodia della voce sufficientemente facile da memorizzare ma la chitarra è ovattata, dà corpo alla canzone ma non è particolarmente aggressiva.
La distorsione dà un colore in più al brano, senza esserne l’anima, sicché il pezzo risulta accessibile, gradevole, scorrevole e tutto sommato inoffensivo. È senz’altro adatto al pubblico di riferimento di Fedez, è una sua ode (contemporaneamente personale e condivisa con Salmo) a un genere che ha amato e frequentato a lungo ma è chiarissimo che all’artista di Buccinasco non interessa creare un inno punk quanto rielaborarne lo spunto per confezionare l’ennesimo, indovinato successo pop, sornione e guascone, come piace a lui.
Piacerà al pubblico? Colpirà la fan base di Fedez e Salmo o il consenso per il brano sarà allargato? Come s’accennava poc’anzi, sarà molto interessante seguire l’evoluzione del successo di Viola presso il grande pubblico. Se dovesse funzionare benissimo, potremmo essere finalmente di fronte alla canzone che sdogana persino le influenze punk all’interno del quadro più ampio del pop italiano.