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You’ll Never Walk Alone: l’incredibile viaggio di un inno da stadio

Per chiunque sia appassionato di calcio inglese, You’ll Never Walk Alone e Liverpool sono perfettamente sinonimi. Si tratta infatti della canzone che il pubblico dei Reds del Merseyside canta a squarciagola sugli spalti di Anfield, il leggendario stadio di casa della squadra, prima e dopo ogni partita dei propri beniamini.

Definire cosa sia l’inno di una squadra di calcio professionistica è un’operazione più scivolosa di quanto non si direbbe a prima vista ma, in questo caso, affermare che You’ll Never Walk Alone è l’inno del Liverpool è perlomeno esatto, anche se probabilmente insufficiente a rendere l’idea di quanto sia profondo il legame tra brano e società calcistica.

Del resto, si parla di un rapporto musica-gruppo sociale così longevo, continuo e passionale che ormai in tantissimi si sono cimentati nel raccontarlo e (quasi) tutti riconducono il loro racconto al gruppo beat di Liverpool Gerry and the Pacemakers: indubbiamente corretto ma insufficiente… perché il viaggio di You’ll Never Walk Alone parte prima, molto prima. E comincia a teatro.

Siamo nel 1945 e debutta ufficialmente a Broadway il musical Carousel, scritto dalla leggendaria coppia di autori formata da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II (il primo è compositore delle musiche, il secondo librettista e autore dei testi). Si tratta di un adattamento teatrale della commedia ungherese Liliom, scritta da Ferenc Molnár (celebre autore de I ragazzi della via Pal) e You’ll Never Walk Alone è uno dei brani portanti della pièce, al punto che – dopo che viene cantata per intero in uno dei momenti emotivamente più intensi dell’opera – gode anche di una ripresa nel finale.

Il brano si diffonde così nel mondo anglosassone e tutta una nuova generazione di futuri musicisti nati tra gli anni della Seconda Guerra Mondiale e la seconda metà degli anni 40, da entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico, cresce ascoltando voracemente le canzoni tratte dai musical, specialmente quelli che hanno goduto di una trasposizione filmica (tra cui appunto Carousel, la cui versione per il cinema esce nel 1956). Non a caso, il brano gode di una sequenza virtualmente infinita di cover – tra le quali vale la pena menzionare una versione di sua maestà Elvis – ma quella decisiva la incidono Gerry and the Pacemakers.

Si tratta di una band di ventenni originari di Liverpool che hanno messo su un gruppo beat a partire dal 1956. Sulla scia del successo delle prime realtà beat – e in particolare dei Beatles, coi quali Gerry and the Pacemakers avevano anche rivaleggiato, contendendosi i principali palcoscenici per band emergenti della loro città tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 – le case discografiche si fanno prendere dalla frenesia e iniziano a mettere sotto contratto più artisti possibile che suonino in quel modo. Gerry e compagni vengono assunti dalla Columbia a cavallo tra il 1962 e il 1963 grazie al buon lavoro del loro manager, Brian Epstein, che poi è il medesimo dei Beatles. Coi Fab Four, i Pacemakers condividono anche il produttore di studio: George Martin.

Una volta sotto contratto, i quattro ragazzi di Liverpool devono iniziare a sfornare canzoni e tanto il loro singolo di esordio, How Do You Do It?, quanto quello seguente, I Like It, vanno dritti in testa alla classifica. Il terzo, però, è particolarmente delicato perché sarà il brano che trainerà il primo album intero del gruppo… e viene scelto di fare una cover di You’ll Never Walk Alone. È un centro perfetto, nonché la terza numero uno di fila della carriera della band (nonché l’ultima, anche se in quel momento nessuno può immaginarlo).

Molto presto, il pezzo diventa celeberrimo non solo tra i giovani inglesi dell’epoca ma, più in generale, tra tutta la popolazione britannica e, in particolar modo, proprio in quella Liverpool che ha dato i natali a Gerry and the Pacemakers. Secondo Tommy Smith, ex giocatore del Liverpool, all’inizio dell’estate 1963, è proprio Gerry a portare all’allenatore di quella leggendaria squadra, l’altrettanto mitologico Bill Shankly, una copia del brano prima ancora che esca ufficialmente sul mercato discografico… e Shankly sembra apprezzarla molto, peraltro. Essendo la stagione in pausa, i giornalisti del Mersey riportano immediatamente la notizia, sostenendo quindi che il club abbia una nuova canzone-simbolo… e, grazie a questa presentazione mediatica, l’eco tra i fan si fa subito fortissima.

In ogni caso, la canzone diventa rapidamente un coro da stadio che i tifosi del Liverpool iniziano a cantare prima di ogni partita e il legame tra il club e il brano si fa talmente intenso e profondo che, nel giro di pochi anni, le parole You’ll Never Walk Alone vengono incorporate nello stemma della squadra. Già nel ’65, del resto, i radiocronisti inglesi parlano del brano definendolo: «la canzone che accompagna sempre il Liverpool».

Oggi, il canto corale di You’ll Never Walk Alone segue una procedura del tutto codificata: gli altoparlanti dello stadio fanno partire la versione da disco di Gerry and the Pacemakers e, lentamente ma inesorabilmente, i tifosi sugli spalti iniziano a seguire la melodia e a cantare finché, al momento del climax del pezzo, sovrastano inesorabilmente la musica registrata, facendo vibrare tutto lo stadio con il loro coro.

Affascinati dal brano e dalla potenza che sprigiona quando viene cantato dai tifosi del Liverpool, i fan di molte altre squadre di calcio d’Europa (e del mondo) ne hanno seguito l’esempio, scegliendo a propria volta You’ll Never Walk Alone come inno. I primi sono stati i tifosi del Celtic di Glasgow, seguiti poche settimane dopo da quelli del Borussia Dortmund grazie all’incontro di ambedue le squadre con il Liverpool durante la Coppa delle coppe 1965/1966. Dopodiché, il pezzo si è diffuso a macchia d’olio in tutto il continente, arrivando anche da noi: i tifosi del Genoa amano far risuonare il brano tra le mura di Marassi in occasione delle loro partite in casa. La squadra di calcio con sede più lontana da Liverpool ad adoperare come inno You’ll Never Walk Alone è però l’FC Tokyo, club che gioca nella capitale giapponese.

Al di là del suo successo internazionale quale coro da stadio, comunque, You’ll Never Walk Alone resta indissolubilmente legata al Liverpool e a Liverpool dove, vent’anni dopo aver debuttato su un palcoscenico di Broadway, è diventata leggenda in una maniera che i suoi autori, Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II, mai avrebbero potuto immaginare.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.