5 canzoni pazzesche tratte da pubblicità famosissime
A volte capita di ascoltare musica anche se non se ne ha l’intenzione. Anzi, capita piuttosto spesso, a volerla dire tutta. Pensiamo per esempio agli spot pubblicitari che passano in televisione o ai trailer dei film che sono al cinema o, ancora, agli annunci dei programmi che prossimamente verranno lanciati su questo o quel canale. E non parliamo nemmeno delle serie tv: oltre alla cura maniacale con cui vengono prodotte le musiche originali per i serial di alto profilo, le canzoni che vengono selezionate per entrare nel tessuto sonoro di una serie sono spesso scelte tra una gamma vastissima di hit e di brani celebri. Proprio come nei film, del resto.
Stavolta, tra tutte queste potenziali sorgenti di musica nuova a cui però non facciamo granché caso abbiamo scelto di concentrarci sulla pubblicità televisiva, fonte costante di indicazioni su cosa sia di tendenza al momento. Anzi, talvolta, la pubblicità porta in dote abbinamenti spot-colonna sonora così riusciti che, oltre a funzionare in maniera eccellente come réclame, alcuni spot riescono a esprimere anche contenuti notevoli dal punto di vista artistico. Tra la miriade di spot con colonna sonora memorabile che potevamo selezionare, ci siamo divertiti a sceglierne cinque, casualmente tutti compresi tra il 1995 e il 2008 circa. Ri-vediamoli insieme.
Gorillaz – Clint Eastwood (ING Direct)
Cominciamo da un vero e proprio tormentone pubblicitario: gli spot del Conto arancio della ING Direct, un gruppo bancario olandese nato negli anni 90 che, nei primi anni 2000, si espande negli USA e in tutto il resto d’Europa. Il celeberrimo Conto arancio è il prodotto di punta con cui inserirsi sul mercato e viene scelta una grande hit contemporanea per accompagnarne la campagna pubblicitaria in Italia: si tratta di Clint Eastwood, il primo, enorme successo dei Gorillaz, che rimarrà sinonimo di ING Direct per anni (lo spot qui scelto è solo uno dei tantissimi candidati usciti tra il 2002 e pochissimi anni fa). Uscita nel marzo del 2001, Clint Eastwood ha ancora oggi uno dei ritornelli più riconoscibili di tutti gli anni 2000 oltre a una struttura particolare che unisce un’ispirazione melodica da spaghetti western in stile Morricone (da qui il titolo) a una corposa parte rap. Altrettanto rappresentativo del gruppo anche il videoclip animato, esemplificativo della scelta di Damon Albarn di non apparire nei suoi panni reali ma attraverso degli alter ego a cartoni animati. Non a caso, l’altro membro reale del gruppo è Jamie Hewlett, fumettista: tutti gli altri membri della band sono completamente fittizi (il cui design è stato relizzato da Hewlett, ovviamente).
The Transplants – Diamonds and Guns (Garnier)
Un altro tormentone che ha accompagnato buonissima parte degli ultimi vent’anni di campagne pubblicitarie della linea Fructis di Garnier è senz’altro Diamonds and Guns, l’hit più grande e celebre della storia dei Transplants, progetto parallelo di Rancid e blink-182 che ibrida suggestioni punk e rock’n’roll con una chiara vena rap, toccando qua e là un pizzico di hardcore. I generi codificati però non bastano a descrivere la musica di questa ensemble perché si tratta di una formazione che si pone come obiettivo fondamentale l'esplorazione della vena sperimentale di Tim Armstrong, frontman, cantante e maggior compositore dei Rancid. Nei Transplants, Tim è libero di affrancarsi dagli stilemi punk, ska e dub in cui di norma rientrano le canzoni che crea per la sua storica band. L’eclettismo del batterista Travis Barker dei blink-182 e la vena rap di Skinhead Rob, gli altri due componenti del gruppo, consentono ad Armstrong di provare tante cose diverse e Diamonds and Guns è tuttora un’ottima sintesi della creatività della band, nonostante sia uscita vent’anni fa. In Italia, il brano è conosciuto essenzialmente per via della stessa pubblicità ma è apparso anche in un episodio della serie Smallville, dedicata alle avventure di un giovane Clark Kent ma-non-ancora-Superman.
Shaggy – Bombastic (Levi’s)
Facendo un passo indietro rispetto ai primi anni 2000 e ripiombando negli anni 90, troviamo l’accoppiata Bombastic-spot in motion capture della Levi’s per un nuovo tipo di jeans dell’epoca. Al di là del fatto che lo spot è tuttora perfettamente godibile e divertente, il fatto che venisse mandato in onda in tutto il mondo in maniera massiccia ha aiutato a far deflagrare il successo della carriera di Shaggy che, da promettente che era, grazie a Bombastic si è messa su quei binari che le hanno poi concesso di esplodere definitivamente e consolidarsi. Il cantante, all’epoca neanche trentenne, ha poi conosciuto una grandissima popolarità anche da noi qualche anno più tardi, grazie a brani come Angel e, soprattutto, It Wasn’t Me. Bombastic si distacca in maniera piuttosto netta da quelle canzoni: al di là del fatto che oggi è una di quelle hit anni 90 a cui si pensa raramente ma che in fondo chi c’era ricorda ancora piuttosto bene, è un esempio quasi da manuale di fusion tra l’elettronica dell’epoca e lo stile reggae che Shaggy portava con sé come inclinazione personale. Successivamente, l’artista di origini giamaicane ha lasciato alle spalle l’ibridazione tra reggae ed elettronica/house/dance per abbracciare più influenze R’n’B ma Bombastic è la punta di diamante del primo periodo di Shaggy, a livello di sonorità.
Caesars Palace – Jerk It Out (Mini Electric)
È il 2002 quando la rock band svedese dei Caesars Palace fa uscire Jerk It Out sul mercato nazionale e internazionale: se in Svezia il pezzo ottiene un pochino di successo, all’estero sembra che nessuno ci faccia caso. Tre anni dopo, il gruppo decide di ripubblicarla come singolo di lancio del nuovo album Paper Tigers e stavolta la canzone fa il botto vero. Tra le conseguenze di questa botta impressionante di popolarità, arrivano anche le aziende che desiderano sfruttarne la fama e il ritmo per farne la colonna sonora dei propri spot, sicché Jerk It Out comincia la sua corsa nel mondo della pubblicità. Non solo: il pezzo viene scelto anche per fare da sfondo a tanti (ma proprio tanti) prodotti d’intrattenimento. Dawson’s Creek, NCIS, Cold Case e più recentemente Ted Lasso sono solo alcune delle serie tv che hanno proposto il brano, oltre a una serie infinita di film e di trailer. Il brano è stato scelto anche per far parte del videogioco FIFA 2004, più tutta un'altra serie di prodotti videoludici più strettamente legati alla musica (tra cui Rock Band, Just Dance e Dance Dance Revolution). A livello internazionale, l’apice del percorso pubblicitario è sicuramente lo spot di lancio dell’iPod Shuffle in quello stesso 2005 mentre, in Italia, l’abbiamo sentita più volte come accompagnamento di differenti brand. Tra questi vale la pena sottolineare la Nivea e, più recentemente, la Mini, che ormai da quasi un lustro ha scelto Jerk It Out come colonna sonora delle sue réclame di automobili, non ultima la Mini Electric uscita in questi primissimi mesi del 2022. Insomma, vent’anni dopo la sua composizione Jerk It Out resta saldamente tra le canzoni più apprezzate dai creatori di pubblicità. I Caesars Palace sorridono, vengono ripagati delle fatiche passate nonché della delusione iniziale del 2002 e passano a ritirare l'assegno della SIAE (o equivalenti svedesi, naturalmente).
Underworld – Born Slippy (Opel)
Chiudiamo la nostra rassegna con un altro pezzo anni 90 e un altro spot che da noi ha fatto storia ed è rimasto nella memoria di molti. L'antefatto: è il 1995 e la Opel decide di chiamare Paolo Maldini, capitano del Milan e della nazionale italiana di calcio, per lanciare la nuova Astra. L’accordo è figlio anche del fatto che proprio il Milan ha sottoscritto da poco un accordo di sponsorizzazione con Opel anche se, forse per rendere il tutto più nazionalpopolare, viene scelto di mostrare Maldini con la maglia della Nazionale invece che con quella rossonera. Il concetto alla base dello spot è molto semplice: mentre il terzino milanese si esibisce in una serie di giocate, in sovrimpressione scorrono alcune caratteristiche della nuova Opel Astra ma, soprattutto, sullo sfondo si sente Born Slippy degli Underworld. Si tratta di uno dei brani trance più famosi di sempre, estremamente rappresentativo dell’estetica elettronica di metà anni 90 nonché un inno da discoteca travolgente che gli Underworld propongono dal vivo ancora oggi, più di venticinque anni dopo averlo scritto e registrato. La canzone era già una hit nel giro dei club britannici e nel mondo della night life di tutta Europa ma è esplosa definitivamente grazie al film Trainspotting, fedele ritratto della musica del Regno Unito di metà anni 90 almeno quanto Matrix lo è del mondo alternativo USA di qualche anno dopo. La combinazione Maldini-Opel Astra funziona talmente bene che, qualche anno più tardi, quasi in concomitanza coi Mondiali di calcio del 1998, esce un nuovo modello di Astra; anche in quel caso la Opel decide di avere Maldini come testimonial della sua nuova auto. Born Slippy però non viene confermata al suo posto di brano di sfondo e viene sostituita da un altro pezzo molto rappresentativo della musica britannica dell’epoca, ossia Bittersweet Symphony dei Verve. Ma, come si dice in questi casi, questa è tutta un’altra storia…