L’Ed Sheeran del 2025: Azizam

Lo scorso 4 aprile è uscito Azizam, il nuovo singolo di Ed Sheeran, talentuoso e apprezzatissimo cantautore britannico che nel corso degli ultimi quindici anni è prima emerso, poi si è consacrato e quindi è assurto al rango di assoluta superstar della musica mondiale nonostante non abbia quasi nulla, a livello di immagine, del mattatore pop “da manuale” e, anzi, sia più che altro un antidivo.
Negli ultimi anni, dopo essersi imposto come uno dei principali artefici della colonna sonora globale degli anni 2010, ha continuato a sfornare musica nuova a un ottimo ritmo, senza però ottenere i riscontri a livelli di vendite e di airplay raggiunti fino al 2021… anche se, dal vivo, i suoi tour mondiali hanno continuato a macinare numeri da record.
Azizam: il nuovo singolo di Ed Sheeran
Ora, però, il trend sembra essersi capovolto e Azizam sembra in grado di far tornare l’artista ai fasti di Shape of You, Shivers o Bad Habits a livello di circolazione del pezzo, visto che il brano è in pole position per diventare uno dei grandi successi dell’imminente estate e parrebbe avere fin d’ora un vento in poppa notevolissimo (parliamo di quasi cinquanta milioni di visualizzazioni su YouTube in poco più di un mese di vita della canzone e di una non velocissima ma costante ascesa nelle classifiche di tutto il mondo).
Ma, al di là di tutto, Azizam com’è? Beh, tanto per cominciare, non è una ballad ma sembra decisamente più un ballabile e anche la produzione del pezzo è più complessa, stratificata e noisey rispetto al tipo di canzone intimista che ci aspetteremmo da Sheeran. È evidente che, come tutti gli altri pezzi del suo repertorio, anche questo è nato dall’accoppiata inevitabile voce più chitarra ma ha una dimensione decisamente più festaiola, rumorosa e danzereccia rispetto a tantissimi altri highlight del repertorio del cantautore. Ma è una sfumatura che non ha nulla della dance o della discoteca e si trova probabilmente più a suo agio nel contesto di una sagra di paese.
Ed Sheeran ha scoperto la world music?
E non è un caso: il pezzo – come denuncia lo stesso titolo – ha anche evidenti influenze orientali e, in particolare, persiane. Ed è tutto questo mondo sonoro mediorientale che si contra e si intreccia con il clima quasi da festa paesana del brano, donandogli un sapore quasi folkloristico (a livello produttivo, sono stati inseriti anche degli strumenti e delle sonorità tipiche della tradizione indo-persiana). Una cavalcata rapida e intensa di nemmeno tre minuti in un dancehall di Tehran dove, però, si sta esibendo un artista molto radicato nel folk britannico che è stato stregato da un giro di basso iraniano.
A completare il tutto, come sempre, la chitarra e la voce del quasi 35enne Ed, che gorgheggia divertito nelle strofe (sfruttando anche le sue influenze hip-hop per un rapido passaggio up tempo nel mini-bridge che fa da pre-chorus) e dà il la alla salmodia collettiva del ritornello, in cui “Azizam” diventa quasi un mantra a cui è impossibile sfuggire, mentre il giro di basso portante della canzone svolge le sue spire attorno all’ascoltatore, facendolo prigioniero finché dura questo rituale danzante postmoderno.
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