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Il tormentone di Charli XCX: Guess

Nella seconda metà del 2024 un nuovo astro ha illuminato i cieli del pop internazionale, arrivando alla cima delle classifiche internazionali grazie a quella sorta di “porta sul retro” che è la musica da discoteca: si tratta di Charli XCX, artista britannica classe 1992 che, grazie a Guess (e al featuring della Billie Eilish pigliatutto che abbiamo ammirato negli ultimi mesi) ha finalmente sfondato anche negli USA e, di conseguenza, in tutto il mondo.

Il nuovo successo transoceanico della cantautrice arriva anche come coronamento della sua non trascurabile carriera che, a livello discografico, è partita nell’ormai lontano 2008, quando l’artista aveva appena quindici anni. Oggi, scollinati abbondantemente i trenta e consolidatasi da tempo tra le figure di riferimento della musica elettronica mainstream del Regno Unito, l’esuberante Charli si è aperta un varco nel mercato più grande del mondo con un pezzo arrogante, aggressivo, sfacciatamente sexy e incalzante. Un pezzo che è anche prodotto in maniera spettacolare, tra l’altro.

Guess, infatti, è una piccola bomba elettro-dance che recupera alcuni cliché della club culture anni 90 (e non solo) sviluppatasi soprattutto nel Regno Unito, patria della cantautrice di Cambridge (la quale, peraltro, non è arrivata al suo attuale mondo elettronico immediatamente… anzi!). Naturalmente, come sempre in questi casi in cui si recupera tutta una serie di ingredienti già noti e masticati dal pubblico, è la ricetta che li rimescola in maniera brillante a donare un effetto novità al pezzo che emerge.

Il ritmo martellante delle percussioni, la produzione del brano che contempla un arrangiamento che procede per stratificazioni sonore, come spesso capita con la musica elettronica, più che con l’armonia, la voce sporca e ammiccante di Charli XCX e l’intervento soave e delicato di Billie Eilish: tutto collabora per la buona riuscita di un pezzo che cambia marcia ogni venti, venticinque secondi tramortendo l’ascoltatore con una miriade di stimoli diversi.

Il testo piuttosto esplicito e piccante, che diventa insinuante grazie alla rugginosa sensualità di Charli e agli ammiccamenti più soffusi di Billie che, con la loro interpretazione, aumentano la concentrazione di feromoni della canzone, è poi senz’altro un ingrediente vincente della composizione, specialmente per il pubblico madrelingua inglese, che può anche gustarsi il divertimento che nasce dall’esagerazione parossistica dei sottotesti del brano.

L’esplosione sonora nell’ultimo terzo del brano, una specie di breakdown in salsa elettro-dance che funge da bridge, introduce gli ultimi, vorticosi venti secondi che sono l’apice di un minuto buono di climax ascendente teso a far scatenare chi si dovesse trovare a ballare sulle note del pezzo. A livello “architettonico”, infatti, Guess è una sorta di tempesta perfetta che non fa altro che crescere, terminando proprio all’apice della propria intensità sonora. Una tempesta che dura appena due minuti e ventidue secondi: una misura francamente perfetta per la canzone.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.