I Love You Baby: Jovanotti non sbaglia mai canzoni (né collaborazioni)
Nuovo appuntamento con "La hit della settimana", una rubrica fissa in cui proponiamo un brano recente in particolare, approfondendo un minimo la storia che c’è dietro la sua scrittura e la sua realizzazione per immergerci fino in fondo nel “clima” della canzone.
Il 21 marzo del 2022 è tornato sulle scene Jovanotti con un nuovo singolo dal titolo I Love You Baby e, qualche settimana più tardi, anche con un nuovo EP che si chiama Mediterraneo, di cui il pezzo è il primissimo estratto. Con la primavera, insomma, è arrivato anche il primo singolo del 2022 del buon Jova che, in realtà, è una seconda elaborazione, una seconda versione dell’originale pubblicato nel dicembre del 2021 con l’EP precedente, dal nome La primavera. Questa nuova edizione di I Love You Baby vede la collaborazione del produttore napoletano Sixpm, in grado di incidere così tanto sul brano da diventarne a tutti gli effetti coautore.
Gli sforzi congiunti di Lorenzo e di Sixpm hanno del resto prodotto un drago da classifica: nonostante sia entrata in graduatoria da mesi e mesi, ormai, I Love You Baby continua a galleggiare tra le primissime posizioni delle chart italiane, in un continuo testa a testa con La vita senza amore di Fedez, Mara Sattei e Tananai (che, però, è uscita molto dopo, come abbiamo visto la scorsa settimana).
Spiegare i motivi del successo del pezzo di Jovanotti Sixpm, comunque, non è difficile: accanto alla scrittura tipica del cantautore romano, fatta di citazioni pop e versi pregni di emotività spicciola resa in maniera grafica molto vivida, che si snoda lungo un percorso melodico lineare, semplice ma super fruibile – stiamo parlando di Jovanotti, è proprio la sua cifra stilistica e artistica – troviamo anche una confezione produttiva perfetta, azzeccatissima. Sixpm ha una formazione molto solida in termini di trap, hip hop, prevalentemente musica urban, a volte anche molto aggressiva. I Love You Baby dimostra invece che è perfettamente in grado non solo di adattarsi al pop ma anche rivestire come un guanto la vocalità e lo stile di Jovanotti, al punto che il pezzo lavorato a quattro mani è più Jovanotti che mai nonostante ci sia dentro un’altra voce autoriale forte.
A livello di sonorità, la chitarra rimane l’architrave della canzone ma la mano di Sixpm si trova facilmente nella struttura ritmica (specialmente la gestione delle percussioni, piuttosto raffinata per un brano pop che ha un impianto così sintetico) e nell’equilibrio tra tutte le componenti musicali che entrano ed escono in continuazione dal pezzo. Il gioco di archi che sostiene il ritornello e fa da mini-bridge tra lo stesso e la strofa è il piccolo colpo di genio che dà il tipo di tratto distintivo al brano che ci sta perfettamente. Altra intuizione brillante è l’intro in stile David Guetta che replica l’effetto di una musicassetta appena infilata nel mangianastri, un suono vintage che calza a pennello con l’atmosfera globale un po’ retrò della canzone.
Come ha dichiarato lo stesso Jova, lui e il produttore partenopeo hanno cucito «un abito da ballo» alla canzone, trasformandola in un ballabile autentico, trascinante e ritmato, con il chiaro intento di farne un pezzo fortemente estivo da un lato e dall’alta resa live dall’altro. Come si dice in questi casi: missione compiuta.