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7 canzoni dalla colonna sonora di Stranger Things

Il 27 maggio 2022 Netflix ha pubblicato la prima parte della quarta stagione di Stranger Things, una delle serie tv più rilevanti mai create dal colosso di streaming americano. Ambientata negli anni tra il 1983 e il 1986, la serie ricrea alla perfezione il clima degli 80ies americani. Le citazioni d’epoca si sprecano e ce ne sono a vagonate, sparse su uno spettro molto ampio di quotidianità: dalle merendine ai videogiochi passando per i film, le automobili, gli adesivi e, ovviamente, i dischi di musica che vengono mostrati nella serie, per non parlare dei brani che vengono suonati in sottofondo per sottolineare questa o quella scena.

Proprio la colonna sonora del serial è stata oggetto di attentissima cura, tanto nella selezione delle canzoni d’epoca da usare come sfondo delle varie sequenze, sia nella composizione dei brani originali con cui integrare i pezzi preesistenti. Alla sigla abbiamo già dedicato parte di un vecchio articolo ma è comunque utile ricordare che Kyle Dixon e Michael Stein, i membri della band Survive incaricati di scrivere le musiche originali, hanno composto le tracce cercando di mettere insieme qualcosa di filologicamente inappuntabile che si sarebbe potuto senz’altro ascoltare negli anni 80, riuscendoci perfettamente. Probabilmente, non è esagerato ipotizzare che il loro lavoro abbia contribuito a un convinto revival del synthpop di quel periodo, lentamente defluito anche nel pop più mainstream (su queste stesse colonne abbiamo analizzato Physical di Dua Lipa e As It Was di Harry Styles, hit recentissime che hanno un’influenza synthwave piuttosto marcata).

Oltre alla verve molto ispirata di Dixon e Stein, si diceva anche che i fratelli Duffer – creatori e sceneggiatori di Stranger Things – hanno potuto contare su tantissime hit d’epoca da inserire nella loro serie e va detto che, oltre a scegliere soprattutto brani celeberrimi, hanno saputo selezionare con cura cosa inserire e come calare al meglio i pezzi nella narrazione. Quest’operazione ha avuto il suo apice nella prima parte della quarta stagione, durante la quale gli autori hanno riservato a Running Up That Hill (A Deal with God), una canzone di Kate Bush, una funzione narrativa importantissima, citandola esplicitamente. Proprio da qui partiamo per la nostra selezione di sette canzoni apparse in Stranger Things che, come sempre, sono legate tra loro soprattutto in quanto espressioni della categoria che definiamo volgarmente “belle canzoni”.

Kate Bush – Running Up That Hill (A Deal with God)

Si diceva di Running Up That Hill di Kate Bush e del suo ruolo chiave all’interno della sceneggiatura della quarta stagione del serial. Dopo la sua apparizione nella serie, la canzone ha visto un riacutizzarsi della propria popolarità, tornando persino nelle classifiche di vendita e di gradimento, trentasette anni dopo l’uscita nei negozi. Del resto, si tratta di una canzone che ha sonorità decisamente figlie del suo tempo ma anche un’intensità che non ha perso un grammo del suo fascino, specialmente grazie all’espressività di Kate Bush e della sua grande voce. La stessa Bush ha espresso grande soddisfazione per il ritorno di fiamma di cui è protagonista la sua canzone sui social network, tra l’altro proclamandosi grande fan di Stranger Things.

Jefferson Airplane - White Rabbit

Non è affatto una canzone degli anni 80 ma dei gloriosi anni 60 ma è comunque parte della colonna sonora di Stranger Things, in particolare della prima stagione, quando Undici ha il primo impatto con il mondo che sta fuori dal centro di ricerca in cui ha vissuto gran parte della sua vita. Del resto, White Rabbit – che cita esplicitamente Alice e il paese delle meraviglie fin dal titolo – è una canzone adattissima ad accompagnare il concetto di passaggio da un mondo a un altro, del varcare una soglia, di saltare nell’ignoto. Non è peraltro la prima volta che viene usata in questo senso e, per quanto rappresenti una soluzione sonora ricorrente nell’ambito dell’audio-video, non si può negare che funzioni perfettamente ogni singola volta, anche grazie alla costante tensione che suggerisce.

Scorpions - Rock You Like A Hurricane

Lasciandoci alle spalle il nostro excursus fuori dal territorio degli anni 80 coi Jefferson Airplane, ripiombiamo nel decennio di Stranger Things con Rock You Like A Hurricane, uno dei maggiori successi degli Scorpions, gruppo tedesco autore di una versione piuttosto accessibile di hair metal, fortemente influenzato dall’heavy dell’epoca e, soprattutto, dall’hard rock anni 70. Rock You Like A Hurricane, pezzo del 1984, riassume perfettamente in sé tutti i cliché del rock duro che andava per la maggiore a metà anni 80 e funziona alla grande per accompagnare il personaggio di Billy Hargrove, molto in linea con l’estetica in stile Scorpions nonché un po’ simbolo del ragazzo metal dell’epoca, ruvido e ribelle.

Toto – Africa

Altro inevitabile must degli anni 80, Africa dei Toto fa capolino nella prima stagione, accompagnando una scena romantica in cui Nancy e Steve si scambiano tenere effusioni. Il pezzo risale al 1982 ed è una delle canzoni più famose della carriera dei Toto (se non proprio la più famosa), è chiaramente adatta a fare da sfondo a una scena romantica ed è espressione del filone più pop e radio friendly del gruppo, molto apprezzato anche per l’abilità tecnica dei componenti e in grado di comporre brani ben più intricati e complessi. Non a caso, di solito, i Toto vengono fatti rientrare nel mare magnum del rock progressivo.

Madonna – Material Girl

Nella terza stagione, il racconto si arricchisce della presenza del gigantesco centro commerciale di Hawkins, new entry del panorama cittadino e concetto estremamente anni 80. L’immancabile girovagare tra i negozi di Max e Undici, alla ricerca della materia prima adatta a rinnovare profondamente il guardaroba di Undi, non poteva avere altra colonna sonora che non fosse Material Girl di Madonna, hit spudorata che inneggia al piacere che si può trarre dal possedere più beni terreni possibili. Ovviamente non c’è bisogno di specificare che è una canzone puramente anni 80, uscita nel 1984, l’anno precedente a quello in cui è ambientata la stagione in cui appare.

Talking Heads – Psycho Killer

Unica altra eccezione con White Rabbit dei Jefferson Airplane alla regola non scritta di selezionare solo canzoni anni 80, Psycho Killer non è una deroga particolarmente grave, anticipando il decennio di appena tre anni e, di fatto, contenendo in sé i germi della new wave che poi caratterizzerà proprio gli anni 80 (specialmente nel Regno Unito e negli USA). Suonata nella quarta stagione, quando il nostro gruppo preferito di adolescenti appassionati di paranormale si mette sulle tracce di Vecna, Psycho Killer serve a sottolineare la cattiveria e la sistematicità del grande nemico di stagione quando cattura e uccide le sue prede. Abbiamo parlato diffusamente dei Talking Heads e della loro importanza in un nostro vecchio articolo: la canzone è semplicemente perfetta per accompagnare la crescente preoccupazione di protagonisti di Stranger Things mentre capiscono di avere a che fare con un serial killer soprannaturale che, probabilmente, è anche Psycho la sua parte.

Dead Or Alive - You Spin Me Round (Like a Record)

Rimaniamo nella quarta stagione del serial ma, a livello musicale, torniamo negli anni 80 dopo la breve sgambata nel decennio precedento con Psycho Killer. Si può uscire indenni dall’immersione all’interno della musica dell’epoca evitando di citare almeno una canzone dance? Ovviamente no ed ecco accorrere in nostro aiuto You Spin Me Round, grande successo della musica da discoteca del 1985. In Stranger Things, non a caso, la canzone viene usata all’interno della scena ambientata nella grande pista da pattinaggio e in senso intradiegetico, è cioè una canzone che i personaggi stessi sentono in quanto sottofondo musicale del loro pattinare.

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.

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