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Paola e Chiara story

Da ormai un anno e mezzo abbondante Paola e Chiara sono tornate insieme e si sono ritrovate dopo un decennio di pausa. La rentrée in grande stile in occasione del Festival di Sanremo 2023 (al quale hanno partecipato con Furore) però è stata solo il principio: dopo la sgambata sul palco dell’Ariston, infatti, il duo ha fatto uscire altri quattro singoli inediti più una nuova versione di Vamos a bailar (Esta vida nueva), realizzata con Tiziano Ferro e Gabry Ponte.

In parallelo, le sorelle Iezzi si sono rese protagoniste anche di un’intensa attività live, condita da una lunga sequenza di apparizioni televisive e, da ultimo, l’esperienza della sola Paola nelle vesti di giudice di X Factor, contesto in cui ha messo in mostra una cultura musicale immensa, evidentemente costruita in tanti anni di ascolto onnivoro, attento e appassionato accompagnato da uno studio delle dinamiche produttive, compositive e storiche alla base di tanti successi pop altrettanto intenso (e tutto ciò si adagia perfettamente sul bagaglio prettamente musicale di Paola che, come del resto Chiara, è polistrumentista, arrangiatrice e compositrice, oltre che interprete).

Approfittando dunque del buzz che ormai è ripartito alla grande su di loro e del fatto che tutta una generazione sta riscoprendo le canzoni delle sorelle Iezzi perché non percorrere a ritroso la loro carriera attraverso alcuni dei brani più emblematici della loro avventura discografica?

Amici come prima

Impossibile non partire da questo pezzo, il primo, storico singolo uscito nel 1997 dopo il trionfo a Sanremo nella categoria Nuove proposte. Obiettivamente fresco e nuovo rispetto al panorama musicale italiano di allora, Amici come prima ha un respiro internazionale, da pop di matrice anglofona, tanto nell’impianto melodico (specialmente nel ritornello), quanto nell’arrangiamento – non a caso, curato da Phil Palmer – che la distingue ancora oggi dalla tipica offerta pop nazionale, figuriamoci più di un quarto di secolo fa.

Ci sono echi del mondo sonoro irlandese/britannico che ha prodotto fenomeni come i Cranberries o i Corrs (non a caso, le sorelle Iezzi si sono sempre dichiarate molto amanti dell’Irlanda) e poi, ovviamente, il colpo di genio di un’interpretazione congiunta in perfetta sincronia che dura per tutta la canzone. Ancora oggi, si tratta di un brano brillante e piacevole, un piccolo classico senza tempo del nostro pop che vale la pena scoprire e riscoprire.

Vamos a bailar (Esta vida nueva)

La bomba atomica del repertorio di Paola e Chiara, senza mezzi termini. Se nel 2000, anno di uscita del brano, esisteva una ricetta per comporre la canzone killer in grado di conquistare per mesi, mesi e mesi tutte le radio, gli stereo, i walkman, i lettori cd e le televisioni musicali, beh, Paola e Chiara non solo l’hanno trovata… l’hanno proprio inventata.

La canzone è fortemente ispirata dal pop latino dominante in quegli anni a cavallo del cambio di millennio grazie ad artisti come Ricky Martin, la prima Jennifer Lopez e tanti, tantissimi altri ma ha una cura del tutto inusuale nell’interpretazione vocale, nel gioco di alti e bassi. L’arrangiamento e le sonorità sono piuttosto omologate rispetto all’immaginario pop dell’epoca (le percussioni semi-discotecare col tunz-tunz in sottofondo sono una specie di tassa, in quegli anni) ma la composizione è sofisticata tanto quanto l’interpretazione. Il risultato è uno dei tormentoni italiani più longevi degli ultimi quarant’anni, un pezzo che ancora oggi possiede una sua magia che lo rende impossibile da dimenticare dopo averlo ascoltato.

Festival

Avanti veloce fino al 2002: Paola e Chiara sono ormai una realtà più che consolidata delle classifiche italiane e sono un po’ considerate le regine dell’estate visto che, tra Vamos a bailar due anni prima e Fino alla fine dell’anno precedente, sta prendendo forma la consuetudine di avere un loro brano in heavy rotation nel corso della stagione calda. Festival, in effetti, alimenta la tradizione e sdogana in maniera definitiva l’immagine smaccatamente sexy e allusiva del duo.

Da questo punto di vista, infatti, le sorelle Iezzi sono state assolute apripista all’interno del panorama italiano e hanno certamente tracciato una strada che sta venendo percorsa attualmente da artiste che hanno vent’anni meno di loro ma che, consapevoli o meno, possono concedersi un’immagine fortemente connotata dalla sensualità anche grazie a Paola e Chiara.

Blu

Canzone un po’ anni 80 che suona come un brano della prima Madonna, Blu mostra bene come ogni sfumatura possibile del pop sia stata frequentata dal duo di sorelle milanesi. Canzone leggera e disimpegnata contraddistinta da un’atmosfera più giocosa e quasi frivola, vanta l’ennesimo ritornello semplicemente indimenticabile made in Paola e Chiara, semplicemente ingiocabili quando si tratta di accompagnare melodia e parole per creare un mix micidiale che non appena si sente una volta, anche distrattamente, si insinua per sempre nel cervello dell’ascoltatore.

Furore

E siamo alla cronaca, in effetti. Furore è esattamente ciò che ci si può lecitamente attendere da Paola e Chiara nel 2023: il songwriting è perfettamente riconoscibile, i suoni sono aggiornati alla contemporaneità, l’approccio sexy e sbarazzino ma sofisticato è semplicemente inconfondibile ma, soprattutto, l’accoppiata perfettamente cadenzata tra parole e melodia è ancora lì, inossidabile, come sempre.

Allo stesso modo, all’interno del pezzo – che è un ballabile pop, divertente e insinuante – ci sono comunque tantissimi movimenti differenti perché, a livello melodico, il brano cambia passo almeno cinque o sei volte… che, all’interno del panorama pop, sono un’autentica enormità; anche stavolta, insomma, il pezzo dimostra la ricercatezza compositiva di Paola e Chiara che, sempre rigorosamente all’interno del pop da classifica, prestano un’attenzione ineguagliabile ai dettagli, proponendo sempre delle confezioni musicali compattissime. Non a caso, Furore è il primo disco di platino del duo milanese dai tempi di Vamos a bailar… e non è certamente un caso.

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Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.