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Tipi da chitarra: Ed Sheeran

Nuova rubrica mensile in cui, un profilo alla volta, raccontiamo dei musicisti che hanno fatto del loro rapporto con la chitarra il loro tratto distintivo. A volte virtuosi, a volte essenziali, a volte adorati, a volte quasi sottovaluti: in ogni caso, più che come semplici chitarristi, vogliamo ricordarli come persone in grado di vivere una relazione autentica con il loro strumento.

Tra gli artisti contemporanei, uno dei volti a cui più facilmente si associa l’idea (e il suono) della chitarra è senza dubbio quello di Ed Sheeran. Poliedrico cantautore inglese che negli ultimi quindici anni è diventato uno degli astri pop mainstream globali più brillanti in assoluto, il buon Sheeran ha colpito l’immaginario globale grazie anche alla sua immagine di scintillante busker post-moderno, costantemente accompagnato dalla sua chitarra classica.

A onor del vero, non è solo una questione di immagine: spesso e volentieri, le creazioni dell’artista britannico partono da idee che sviluppa sulla chitarra, a livello compositivo. In più, Sheeran è diventato celeberrimo per la sua capacità di condurre un intero live da due ore adoperando unicamente la sua voce e la sua chitarra. Anzi, è stato protagonista di interi tour mondiali in cui si è presentato di fronte al pubblico armato solo del suo strumento e di loop station che lo aiutassero a creare la stratificazione sonora di cui aveva bisogno.

Ed Sheeran e la chitarra: storia di un amore folle

Da poco tornato sulle scene con il nuovo singolo Azizam, praticamente tutti i più grandi successi di critica e di pubblico del cantautore prevedono un ruolo centrale della sua chitarra e uno degli esempi più eclatanti, a quasi dieci anni di distanza, è ancora la spettacolare Shape of You, in cui la sei-corde è protagonista quasi quanto la voce del rosso Ed.

Anche il nuovo pezzo, il summenzionato Azizam, comincia con un giro di chitarra, per non parlare di Photograph, Galway Girl, Lego House. Perfect non inizia davvero col suono di una chitarra classica ma l’arpeggio iniziale entra nel pezzo esattamente insieme col cantato, come spessissimo accade con le canzoni di Sheeran… in cui, del resto, è difficile dire dove finisce la voce e dove inizia invece la magia del suo strumento.

La chitarra di Ed Sheeran è un prolungamento della sua creatività

Per quanto Ed Sheeran non sia considerato da nessuno come un virtuoso dello strumento in senso stretto, bisogna però riconoscere all’artista come sappia estrarre dallo strumento una gamma pressoché infinita di mondi sonori che lui sa poi indirizzare e declinare in base al tipo di canzone che va a creare, senza fossilizzarsi necessariamente sulla ballata folk tradizionale (che pure è un territorio che per lui non ha segreti, se parliamo di “repertorio culturale”, per così dire).

La rilevanza chitarristica di Sheeran, del resto, sta proprio nel modo unico in cui questa costituisce una specie di naturale prolungamento espressivo del cantautore britannico che va anche al di là del normale rapporto musicista-strumento. La relazione tra l’artista di Sapphire e la sua sei-corde è più una simbiosi che altro, tant’è che non c’è backstage, documentario o dietro le quinte in cui si veda il buon Ed senza una chitarra tra le mani per più di qualche minuto. È l’oggetto attraverso cui lui decodifica il mondo e lo ritraduce in musica per comunicarlo con tutti, una porta su infiniti orizzonti creativi possibili.

In definitiva, la chitarra sta a Ed Sheeran come la bacchetta magica sta a Harry Potter: nessuno dei due sarebbe in grado di fare magie, senza.

 

Autore: Giorgio Crico

Milanese doc, sposato con Alice, giornalista ma non del tutto per colpa sua. Appassionato di musica e abile scordatore di bassi e chitarre. ascolta e viene incuriosito da tutto nonostante un passato da integralista del rock più ruvido.